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Abusi nella Chiesa in Olanda, risultato shock della Commissione d'inchiesta: "800 pedofili"

Si tratta di preti ma anche laici alle dipendenze dei vescovi che hanno agito dal 1945 al 2010

16 Dic 2011 - 15:05
 © Dal Web

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Sono "decine di migliaia" le vittime degli abusi sessuali da parte di circa 800 preti pedofili in Olanda dal 1945 al 2010. E' la conclusione raggiunta dalla commissione d'inchiesta istituita all'Aja nel rapporto che chiude l'indagine sulla Chiesa e la pedofilia in Olanda. "Sulla base di 1.795 segnalazioni, la Commissione ha individuato i nomi di 800 autori di abusi sessuali che lavorano o hanno lavorato per i vescovi", si legge nel rapporto.

E' questo il risultato shock a cui è giunta la Commissione indipendente istituita all'Aja. Dal rapporto finale risulta che "decine di migliaia di minori" sono stati sottoposti ad abusi sessuali di varia natura commessi da "800" persone, sacerdoti o laici, che sono state identificate. "Sulla base di 1.795 segnalazioni, la Commissione e' riuscita ad individuare i nomi di 800 autori di abusi", si legge nel rapporto. "Di questi, 105 sono ancora vivi".

La Commissione d'inchiesta
Sotto la spinta dell'opinione pubblica, la Conferenza episcopale olandese aveva deciso nel 2010 di istituire una Commissione d'inchiesta sugli abusi commessi dai preti pedofili. La Commissione era presieduta dall'ex ministro, Wim Deetman, e includeva sei membri, tra cui un ex giudice, uno psicologo e docenti universitari. Secondo la Commissione, "il problema degli abusi sessuali era ben noto agli ordini e nelle diocesi della Chiesa cattolica olandese ma non furono prese le misure appropriate".

Dai vescovi olandesi "profondo rammarico"
I vescovi olandesi e i leader degli ordini religiosi sono "scioccati" dagli abusi sessuali sui minori compiuti dal 1945 al 2010 dal clero dei Paesi Bassi, rivelati oggi dalla commissione Deetman, ed esprimono "vergogna e dispiacere". La conferenza episcopale e quella dei religiosi olandesi esprimono inoltre "profondo rammarico" per l'insabbiamento dei casi da parte dei vertici ecclesiastici e condannano la cultura del silenzio.

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