Un altro colpo

Pirateria, sequestrata nave italianaIl comandante: "Stiamo tutti bene"

La "Enrico Ievoli" è stata attaccata al largo delle coste dell'Oman. A bordo 18 membri dell'equipaggio: sei sono italiani. La moglie del comandante: "Stato assente"

27 Dic 2011 - 15:09
 ©  Afp

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Sequestrata un'altra nave italiana dai pirati al largo delle coste dell'Oman. Si tratta della "Enrico Ievoli" dell'armatore Marnavi di Napoli. Lo rende noto il sito stesso della società che però non fornisce al momento ulteriori notizie. Dei diciotto membri dell'equipaggio, sei sono italiani, cinque ucraini e sette indiani.

Il comandante: "Stiamo bene"
"I pirati sono a bordo ma noi stiamo tutti bene". E' quanto ha fatto sapere poco fa Agostino Musumeci, il comandante della "Enrico Ievoli". A riferire il contenuto della telefonata l'armatore e amministratore delegato della Marnavi Spa, Domenico Ievoli.

La nave era partita da Fujairah, negli Emirati Arabi, ed era diretta nel Mediterraneo. A bordo della "Ievoli" ci sono circa 15.750 tonnellate di soda caustica.

L'armatore: "In navigazione verso la Somalia"
"Secondo quanto sappiamo, la "Ievoli" è attualmente in navigazione verso una destinazione sconosciuta, presumiamo la Somalia". Così l'armatore della Marnavi Spa, Domenico Ievoli. "In una telefonata il comandante Agostino Musumeci, catanese e di grandissima esperienza, ha detto che al momento non ci sono problemi. Sappiamo solo che i pirati hanno agito questa mattina presto. A breve andrò a Roma dove conto di recarmi alla Farnesina con la quale già siamo in stretto contatto".

La Farnesina conferma il sequestro, Terzi: "Stretto riserbo per esito positivo"
La Farnesina conferma il sequestro della nave italiana e "attraverso l'Unità di crisi si mantiene in stretto contatto con la Marina militare e con l'armatore per seguire da vicino gli sviluppi della vicenda".  

"Seguo da vicino con l'Unità di crisi il sequestro della petroliera Ievoli" al largo dell'Oman. Lo scrive il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, su Twitter aggiungendo di mantenere lo "stretto riserbo per favorire l'esito positivo" della vicenda.

La moglie del comandante: "Da stamani telefono staccato"
"Sono molto preoccupata, ho sentito mio marito ieri pomeriggio alle 15.30 e mi aveva detto che stava bene e tutto procedeva tranquillamente. Loro oggi avrebbero dovuto incrociare la scorta dei giapponesi ma da stamattina il suo telefono è staccato". Così Rita Gianfriddo, moglie del comandante Agostino Musumeci, comandante della nave italiana sequestrata. "Io lo chiamavo sempre - racconta la moglie residente a Mascali, provincia di Catania - e lui scherzava: che mi fai lo squillo quando esci?".

"Stato assente, una vergogna"
"E' una vergogna. Nessuno di questo Stato ci ha chiamato o si è fatto sentire. Loro stanno al caldo, con le loro famiglie. Cosa gli interessa di noi?", commenta duramente la moglie del comandante.

Tra gli italiani a bordo della nave, c'è anche Carmelo Sortino, 48 anni, di Pozzallo.

Fini: "Preoccupa ripresa attacca a navi italiane"
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, appresa la notizia del sequestro della petroliera Enrico Ievoli, ha espresso la sua "preoccupazione per il ripetersi di attacchi a navi mercantili italiane", manifestando "la vicinanza ai marinai rapiti e alle loro famiglie" ed esprimendo "la speranza che la vicenda possa risolversi positivamente in tempi rapidi". Lo rende noto un comunicato. Sulla base delle indicazioni e delle valutazioni espresse dal ministero della Difesa legate alla situazione di tensione in corso nell`area, è stata quindi rinviata la visita prevista per il 30 dicembre prossimo alla nave militare Grecale.


La "Enrico Ievoli" già attaccata nel 2006

La "Enrico Ievoli" aveva già avuto a che fare con i pirati, nel marzo del 2006. Il cargo era in navigazione al largo delle coste yemenite di Aden quando si avvicinarono due motoscafi con presunti pirati a bordo. Il comandante della motonave aveva dato l'allarme ed era intervenuta in soccorso una unità della Marina militare italiana, la fregata Euro, che si trovava in zona. In quel caso bastò il sorvolo dell'elicottero militare a far allontanare i motoscafi.


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