L'ipotesi del complotto fatta dopo l'annuncio della malattia del presidente argentino Cristina Kirchner, di quello brasiliano Roussef e il paraguayano Lugo
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E' degna di un intrigo internazionale cinematografico l'accusa lanciata dal presidente del Venezuela Hugo Chavez secondo il quale dietro i casi di cancro, incluso il suo, che hanno colpito i leader sudamericani ci sarebbe un complotto degli Stati Uniti. Chavez ha parlato all'indomani dell'annuncio della malattia del presidente argentino, Cristina Kirchner. Prima di lei Fernando Lugo (Paraguay), Dilma Roussef (Brasile) e il predecessore Lula.
Per lungo tempo Chavez ha sospettato che il governo di Washington volesse liberarsi di lui, ma le sue ultime dichiarazioni sono andate ben oltre le teorie precedenti.
Per Chavez "è possibile" che gli Stati Uniti abbiano sviluppato una "tecnologia per far sviluppare i tumori". Secondo il presidente venezuelano "è molto strano che sia successo a Fernando Lugo (Paraguay), a Dilma Roussef (Brasile) quando era candidata e il predecessore Lula, poi io mentre sto per entrare in un anno elettorale, e ora Cristina. E' un po' difficile da spiegare, anche secondo il calcolo delle probabilità", ha osservato Chavez.