Le autorità del Paese hanno disposto campi di rieducazione a chi ha infranto le regole
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Pene e sanzioni a quanti non hanno mostrato dolore con la dovuta convinzione per la scomparsa del "caro leader" Kim Jong-il, morto il 17 dicembre. Le autorità nord-coreane dalle parole sono passate ai fatti. Secondo il Daily NK infatti "è stato disposto un periodo di 6 mesi nei campi di 'formazione-lavoro' a chi non ha preso parte agli incontri tenuti nel periodo di lutto o a chi ha partecipato senza piangere o a chi non è stato convincente".
Le persone accusate di aver fatto circolare voci critiche sul passaggio del potere al nuovo 'comandante supremo' Kim Jong-un, terza generazione della famiglia Kim, sono state anche inviate nei campi di rieducazione o 'spedite' con le loro famiglie nelle zone rurali più remote.
Il Daily Nk, di base in Corea del Sud, ha scritto di aver appreso le misure punitive da una fonte della provincia di Hamkyung, nel Nord, secondo cui i processi pubblici sono partiti a tutti i livelli il 29 dicembre, ultimo giorno di lutto, per concludersi l'8 gennaio.