Roma, Parigi, Bruxelles, Berlino, Londra e Madrid hanno comunicato ai diplomatici l'invito a lasciare al più presto il Paese
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L'Italia ha deciso di espellere l'ambasciatore siriano in Italia. La decisione è stata presa in reazione al massacro di Hula. La scelta di cacciare i diplomatici di Assad è stata una misura coordinata e simultanea tra Roma, Parigi, Bruxelles, Berlino, Londra e Madrid. L'invito a lasciare l'Italia è stato esteso anche ad alcuni funzionari dell'ambasciata.
"L'Ambasciatore della Repubblica Araba Siriana a Roma Khaddour Hasan è stato convocato oggi alla Farnesina e dichiarato persona non grata", si legge nella nota della Farnesina. "In tal modo il governo italiano ha inteso ribadire l'indignazione per le efferate violenze contro la popolazione civile ascrivibili alle responsabilità del Governo siriano".
Un provvedimento analogo è stato preso anche da Francia, Belgio, Germania e Gran Bretagna. Il governo siriano ha negato la responsabilità dell'eccidio, affermando che si è trattato dell'azione di militanti islamici. Sopravvissuti hanno riferito agli investigatori dell'Onu che gli autori sarebbero invece i membri di una milizia legata al governo siriano.
Annan: "Servono passi coraggiosi per fermare violenze"
L'inviato Onu per la Siria, Kofi Annan, ha esposto al presidente siriano Bashar al-Assad la "grave preoccupazione" della comunità internazionale per la perdurante violenza in Siria e gli ha fatto presente "in termini molto espliciti" come il piano di pace necessiti di "passi coraggiosi" per porre fine alle violenze e per arrivare al rilascio dei detenuti. Lo si legge in un comunicato diffuso dal portavoce di Annan, Ahmad Fawzi, al termine dell'incontro tra l'inviato di Onu e Lega Araba e l'uomo forte di Damasco.
Usa espellono incaricato d'affari
Provvedimenti contro Damasco sono stati presi anche negli Stati Uniti, dove è stata decisa l'espulsione dell'incaricato d'affari siriano a Washington. La notizia è stata confermata dal Dipartimento di Stato americano.