Secondo la tv tedesca Zdf sarebbero coinvolte due compagnie aeree persiane. Ma a sostenere il dittatore ci sono anche Russia, Corea del Nord e Venezuela
© Ap/Lapresse
Tehran-Damasco sola andata. Il contrabbando di armi segue da tempo questo tragitto. Ma non si pensi che mitragliatrici e munizioni vengano spedite in camion via terra o in voli militari. Le armi per sostenere la repressione di Assad viaggiano a bordo di normali aerei di linea.
Ecco che nella pancia dei boing carichi di lavoratori in viaggio verso Damasco (nonostante gli scontri la capitale è una città relativamente tranquilla) si possono trovare valigie piene di munizioni ed esplosivi. Stando alle informazioni diffuse dalla televisione tedesca Zdf, gli aerei coinvolti nel contrabbando di armi sarebbero velivoli delle compagnie persiane Iran Air e Air Yas.
Tra le destinazioni non solo Damasco. Anche Beirut, capitale libanese e terra degli Hezbollah sciiti vicini a Tehran. Per la Zdf il trasferimento di armi non può che essere stato organizzato dalla Guardia Rivoluzionaria Iraniana vicina al presidente Ahmadinejad. Già l’anno scorso le forze di sicurezza turche avevano trovato delle armi a bordo di un volo persiano diretto nella capitale siriana.
Non solo Iran. A sostenere il regime di Assad ci sono anche Russia, Corea del Nord e Venezuela. Movimenti di navi "strane" nei porti siriani di Lattakia e Tartus sono documentati di continuo. Il cargo nord coreano Odai è da giorni attraccato al porto di Lattakia in fase di scarico. I ribelli sostengono che si stiano scaricando armi, ma le notizie non sono verificabili. La nave russa Professor Katsman si trova invece al largo delle coste della Grecia, non molto lontano dal Pireo. Secondo Al Arabiya il cargo russo trasportava un grande carico di armi che ha scaricato nel porto di Tartus prima di allontanarsi il 6 maggio scorso.
Ma non finisce qui. Una nave venezuelana che trasportava 35mila tonnellate di carburante è approdata in Siria. E, stando al Boston Globe, un'altra è in arrivo.