Contro il provvedimento erano stati presentati ricorsi da 26 Stati federali
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La Corte suprema degli Stati Uniti ha approvato l'Obamacare, la riforma sanitaria varata dall'amministrazione Obama nel 2010 e contro la quale avevano presentato ricorso 26 Stati federali. Salvato il punto più discusso della legge, che obbliga tutti i cittadini ad acquistare una polizza sanitaria entro il 2014.
La riforma sanitaria è passata con 5 voti a favore e 4 contrari. Contro l'Obamacare si sono schierati i giudici Antonin Scalia, Anthony Kennedy, Clarence Thomas e Samuel Alito. A sorpresa il presidente John Roberts, un conservatore che ha scritto la sentenza, ha votato a favore. In base alla riforma la maggioranza degli americani dovra dotarsi obbligatoriamente di un'assicurazione sanitaria entro il 2014, pena il pagamento di una sanzione.
"Il fatto che la riforma - ha scritto il capo dei giudici costituzionali, John Roberts, motivando la decisione - preveda che alcuni cittadini possano pagare delle sanzioni per non aver ottenuto l'assicurazione medica può essere ragionevolmente considerato come una tassa". Dunque, nulla di incostituzionale. Perché "la Costituzione - prosegue il giudice - permette tasse del genere e non è nelle nostre competenze vietarle".
Mitt Romney, il candidato repubblicano, ha subito fatto sentire la sua voce ribadendo che si tratta di "una cattiva legge" e che se verrà eletto a novembre la prima cosa che farà sarà di abrogarla.
Obama invece è soddisfatto e nel discorso alla Nazione ha affermato: "Questa è una vittoria per tutto il popolo americano, continueremo a implementare e migliorare le leggi in materia sanitaria. La riforma sanitaria deve essere ora attuata pienamente, non si torna più indietro".
A chi si oppone alla nuova legge il presidente americano ha risposto: "Il nostro provvedimento rende le assicurazioni più certe anche per i tanti milioni di cittadini che ne hanno già. Obbliga le assicurazioni a fornire assistenza sanitaria gratuita per la medicina, a non alzare i prezzi all'improvviso, a non doscriminare i cittadini già malati, a non mandare in bancarotta un malato".
La riforma porterà una copertura sanitaria per 30 milioni di cittadini americani che attualmente, non avendo alcuna tutela assicurativa, hanno difficoltà a fornteggiare problematiche di tipo medico dal momento che la sanità negli Stati Uniti è quasi interamente privata.