La sentenza ha diviso il Paese. Gli ebrei: "Attacco gravissimo. Il peggiore dall'Olocausto"
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Fa discutere la sentenza del tribunale di Colonia sulla circoncisione. Secondo i giudici della città tedesca infatti è "reato se associata alla religione". La decisione presa a giugno dalle autorità ha suscitato la rabbia degli ebrei e dei musulmani. Pinchas Goldschmidt, rabbino di Mosca e capo dei rabbini europei, avverte: "Nessun futuro in Germania". Ma il governo tedesco corre ai ripari: daremo la possibilità di circoncidere nella legalità.
Goldschmidt aveva reagito con grande durezza, definendo questo attacco "il più grave dai tempi dell'Olocausto".
Berlino precisa: circoncidere nella legalità
Ma Berlino si è affrettata a far sapere che l'intenzione del governo tedesco è quella di assicurare "velocemente" la "certezza di diritto" alla questione delle circoncisioni. Il portavoce Steffen Seibert ha infatti risposto così a una domanda sulla condanna da parte della Conferenza dei Rabbini di Europa della recente sentenza di Colonia, che ha equiparato l'antico rito comune ad alcune religioni a un delitto. "Le circoncisioni fatte con responsabilità devono essere possibili in questo Paese senza il rischio di incorrere in una pena", ha sottolineato Seibert.
La polemica
Secondo quanto scritto dal quotidiano La Stampa, la sentenza dei giudici di Colonia non è vincolante per gli altri distretti giudiziari. Ciò, però, non è servito a calmare le acque. Poiché "se la circoncisione venisse proibita gli ebrei verrebbero spinti nell'illegalità e alla fine la vita ebraica qui non sarebbe più possibile": ha affermato preoccupato Dieter Graumann, il presidente del Consiglio generale degli ebrei tedeschi.
Ma come mai i magistrati hanno deciso di proibire questa pratica religiosa? Tutto è iniziato quando un bambino musulmano, di 4 anni, è finito in ospedale a causa di complicazioni, a seguito di una circoncisione. La sentenza è scaturita dopo questo avvenimento. Il tribunale regionale infatti, il 26 giugno, ha deciso che si tratta di "lesione personale", punibile per legge perché "contraria alla volontà del nascituro di poter decidere da solo, in seguito, sulla sua apprtenenza religiosa".
Così, mentre gli ebrei protestano perché la circoncisione è un elemento essenziale della loro religione, la comunità musulmana sta pensando di fare ricorso alla Corte costituzionale. Contrari alla sentenza anche la Chiesa cattolica, quella evangelica e il ministro degli Esteri Westerwelle. D'accordo invece il 56% della popolazione tedesca.