pianeti gemelli

Ecco i due pianeti "sosia" della Terra

I gemelli della Terra si trovano nella Via Lattea e potrebbero ospitare acqua liquida

18 Apr 2013 - 20:03
Cartoline dallo spazio: l'alba sul pianeta. © Getty

Cartoline dallo spazio: l'alba sul pianeta. © Getty

C'è vita nello spazio? Una domanda alla quale hanno provato a rispondere in tanti e che ancora una volta torna a scomodare scienziati ed esperti. Questo dopo la scoperta di due pianeti "sosia" della Terra che potrebbero ospitare acqua. I due gemelli che si trovano fra i cinque pianeti di un altro sistema planetario, sono stati scoperti da un gruppo guidato dal centro di ricerche Ames della Nasa, grazie ai dati del telescopio spaziale Kepler.

I due pianeti sono i più esterni di un sistema nato intorno alla stella Kepler-62 simile al Sole. Sono stati "battezzati" con i nomi Kepler-62e e Kepler62f ed entrambi si trovano nella cosiddetta zona abitabile, dove insomma è possibile la presenza di acqua liquida e il formarsi della vita.

"Secondo i dati che abbiamo a disposizione, relativi al raggio e al periodo orbitale, questi sono i pianeti più simili alla Terra mai scoperti", osserva l'astrofisico Justin Crepp, dell'università francese di Notre Dame. Basandosi su simulazioni, i ricercatori suggeriscono che entrambi i pianeti potrebbero essere solidi, con una composizione rocciosa o ghiacciata. Dalla loro stella, simile al Sole, ricevono un flusso di luce paragonabile a quello che Venere e Marte ricevono dal Sole. Questa caratteristica fa supporre che i due pianeti possano avere un'atmosfera e acqua liquida che scorre in superficie.

Non è la prima volta che viene fatta una scoperta del genere: nel settembre 2010 gli astronomi dell'Università di Calfornia a Santa Cruz e del Carnegie Istitution di Washington avevano scoperto un pianeta roccioso a venti anni luce dal sistema solare, Gliese581g, anche questo in grado di poter ospitare la vita. Grande circa 4 volte la Terra, orbita attorno a una stella nana rossa situata nella costellazione della BIlancia. I pianeti abitabili simili al nostro inoltre sarebbero anche numerosi: il 6% delle stelle nane rosse (grandi un terzo del Sole) ne ospita almeno una e sempre grazie ai dati del telescopio Kepler si è arrivati alla conclusione che questi mondi "sosia" della Terra, nonostante le somiglianze, sarebbero in realtà diversi dal nostro pianeta.

Intanto orbiterebbero più vicini alla loro stella di quanto la Terra non lo sia dal Sole e mostrerebbero sempre la stessa faccia alla stella, proprio come succede con la Luna. Questo però, spiegano i ricercatori, non escluderebbe la presenza di vita, anzi potrebbe aver aiutato lo sviluppo della vita stessa. Sempre più tracce, insomma, per poter continuare a ripetere che nell'universo non siamo soli.

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