DOSSIER DAMASCO

Usa e Ue: "Assad ha usato armi chimiche"

Gli Stati Uniti sarebbero pronti, secondo i media americani, a creare una no fly zone e ad armare i ribelli. Per gli 007 il regime di Damasco avrebbe utilizzato gas Sarin. Ma Mosca non ci sta: "Bugie come quelle sulle armi di distruzione di massa di Saddam"

14 Giu 2013 - 13:26
 © Ap/Lapresse

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Il governo siriano ha usato armi chimiche contro i ribelli. E' la conclusione a cui sono giunte le autorità americane ed europee secondo quanto riporta il New York Times. Secondo invece il Wall Street Journal, gli Usa prevedono di creare una 'no fly zone' limitata al confine tra Siria e Giordania, che verrà fatta rispettare con aerei dalle basi giordane. La 'no fly zone non comporterà la distruzione delle batterie antiaeree siriane.

Damasco: "Rapporto Usa pieno di menzogne" - Il rapporto della Casa Bianca sull'uso di armi chimiche in Siria "è pieno di menzogne". E' il commento del governo siriano, attraverso una nota del ministero degli esteri diffuso dalla tv di Stato. "Gli Stati Uniti - prosegue il comunicato - tentano in ogni modo di giustificare la decisione del presidente Barack Obama di armare le opposizioni siriane. Se da una parte affermano di voler lottare contro il terrorismo e inseriscono la Jabhat an Nusra nella lista nera, dall'altra inviano denaro e armi alle bande di terroristi".

Casa Bianca: "Nessuna decisione è stata ancora presa" -" In Siria è stata superata la linea rossa. Per questo gli Stati Uniti armeranno i ribelli". Lo ha annunciato in Senato il senatore repubblicano, John McCain. E' stato il New York Times a riportare per primo l'esistenza di un memorandum circolato all'interno del governo in cui le comunità di intelligence di Stati Uniti ed Europa per la prima volta concordavano sull'uso di agenti chimici da parte del regime di Damasco.

"Usato sarin anche se in scala ridotta" - In particolare gas sarin che, seppur usato su scala ridotta, avrebbe provocato nell'ultimo anno dai 110 ai 150 morti. Almeno sulla base delle informazioni finora in possesso dei servizi segreti dei Paesi occidentali. La conferma è arrivata infine dalla stessa Casa Bianca, che ha notificato le sue valutazioni al Congresso e ha aperto all'attesissima decisione di armare direttamente le forze dell'opposizione siriana. Forze che stanno fronteggiando una vigorosa controffensiva delle truppe di Damasco e che da tempo chiedono un sostegno più ampio da parte degli Usa e del Paesei europei.

"Il regime di Assad - spiega Ben Rodhes, il vice consigliere di Obama per la sicurezza nazionale - deve sapere che le sue azioni ci hanno portato ad aumentare l'assistenza che offriamo all'opposizione siriana, incluso l'aiuto diretto ai ribelli. E questi sforzi aumenteranno andando avanti". Nessuna decisione, comunque, è stata ancora presa. Fonti citate dai media americani parlano comunque di una proposta avanzata dai vertici militari americani per l'istituzione di una 'no fly zone' al confine tra Siria e Giordania. Una zona di divieto di sorvolo che dovrebbe essere - almeno in una prima fase, limitata, con aerei che partiranno dalle basi giordane ma che non potranno bombardare le batterie anti-aeree del regime siriano.

Sempre la Casa Bianca ha quindi spiegato che non vi è alcuna prova di uso di agenti chimici da parte dell'opposizione siriana. Di tutta la questione gli Usa parleranno con gli alleati al G8 che si terrà la prossima settimana nel regno Unito.

La Russia non ci sta: "Solo bugie" - Per Mosca, però, "le informazioni sull'uso di armi chimiche da parte di Assad sono state costruite" dagli Usa come "le bugie sulle armi di distruzione di massa di Saddam Huessei". A sostenerlo è il presidente della Commissione Esteri della Duma vicino al Cremlino, Alexiei Pushkov. "Obama sta prendendo la stessa strada di Bush", aggiunge.

La Nato: "Indagare" - Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, dal canto suo ha chiesto che il governo siriano garantisca garantire l'accesso alle Nazioni Unite affinché possano indagare sull'eventuale uso di armi chimiche nel conflitto: "La comunità internazionale è stata chiara sul fatto che qualsiasi uso di armi chimiche è del tutto inaccettabile e una chiara violazione del diritto internazionale".

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