L'uomo chiave del Datagate alle autorità russe: "Il mondo apra gli occhi sulle violazioni Usa" Dopo il no dell'Ecuador, Obama e Putin incaricano i servizi segreti di trovare una via d'uscita
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Edward Snowden, la "talpa" del Datagate, ha chiesto asilo politico a 15 Paesi, consegnando la lista al ministero degli Esteri russo. Lo riporta il Los Angeles Times. "Si tratta di una mossa disperata dopo il "no" dell'Ecuador", ha commentato una fonte ministeriale russa. Ed Elen Barry, la corrispondente da Mosca del Nyt, aggiunge su Twitter: "La talpa ha chiesto asilo politico alla Russia"
La talpa in cerca di aiuto - Il no dell'Ecuador alla richiesta d'asilo politico avanzata da Edward Snowden, sta rimescolando le carte dello scacchiere internazionale. Mentre da un lato i capi di governo della Ue esigono risposte soddisfacenti su quanto accaduto, dall'altro Russia e Stati Uniti potrebbero riaprire il tavolo delle trattative. Non è dunque un caso che Il presidente americano Barack Obama e quello russo Vladimir Putin abbiano incaricato rispettivamente l'Fbi e l'Fsb (la versione moderna del Kgb) di trovare una soluzione per il caso Snowden. Lo ha affermato un alto responsabile russo citato dalla stampa Usa.
Le risposte di Mosca - Per la talpa è arrivata comunque la smentita all'estradizione da parte della Russia per bocca dello stesso Putin a margine di un commento del presidente sul caso Datagate, a patto che "cessi il suo lavoro volto a danneggiare i nostri partner americani". Tra le dichiarazioni rese, Putin ha anche detto di non sapere nulla sull'ipotesi che Snowden possa partire con la delegazione di uno dei Paesi esportatori di gas partecipanti al forum in corso a Mosca. "Per quanto riguarda la possibile partenza di Snowden con una delegazione, non so nulla", ha tagliato corto in una conferenza stampa a Mosca. Oggi si erano diffuse voci che il presidente venezuelano Nicolas Maduro, nella capitale russa per il forum, potesse portare con sé a Caracas l'ex agente Cia.
Nel frattempo a parlare è proprio Edward Snowden, la talpa: "Non sono un traditore" ribadisce l'uomo chiave del Datagate, nel documento consegnato alle autorità russe in cui chiede asilo politico ad almeno 15 Paesi. "Snowden - afferma una fonte russa citata dal Los Angeles Times - ha spiegato ancora una volta come le sue azioni sono dettate solo dal desiderio di aprire gli occhi del mondo sulle flagranti violazioni da parte degli Stati Uniti non solo nei confronti dei cittadini americani, ma anche verso i cittadini della Ue e degli alleati della Nato"