La Fratellanza chiede di continuare la protesta dopo il golpe militare che ha destituito Morsi. Incontro Bonino-Letta sulla situazione egiziana: "Vicini al punto di non ritorno"
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Almeno 37 morti e più di mille feriti è il bilancio delle ultime 24 ore in Egitto, negli scontri seguiti alla destituzione del presidente Mohamed Morsi. In tutto il Paese decine di migliaia hanno risposto all'appello della Fratellanza a scendere in piazza per difendere la legittimità del presidente eletto. Gli islamisti fanno appello a mantenere la mobilitazione. Nel Sinai ucciso un prete copto.
Violenti scontri sono stati registrati in tutto il Paese, soprattutto al Cairo e Alessandria, città che hanno visto scendere in in campo i blindati dell'esercito, con un dispiegamento senza precedenti delle forze di sicurezza, che hanno anche aperto il fuoco sui manifestanti pro Morsi. Il presidente ad interim, Adly Mansour ha emesso il suo primo decreto presidenziale per sciogliere la camera alta del parlamento.
El Baradei premier ad interim? - E spunta il nome del premio Nobel per la pace, Mohamed El Baradei, come premier egiziano ad interim. Lo annuncia nel pomeriggio una fonte della presidenza. Ma la piazza di fede islamista non lo accetta giudicandolo troppo vicino agli Usa. E per questo in serata la tv di Stato fa sapere che non è stato ancora scelto il nome del premier.
Fratellanza: "No a El Baradei premier, è uomo Usa" - No ''categorico'' della fratellanza alla nomina di El Baradei a premier ad interim, perché così facendo il premio Nobel "accetta il golpe" e perché "è l'uomo degli Usa in Egitto". Lo ha fatto sapere Mohamed El Khatib, dirigente della confraternita, ribadendo che il movimento rimarrà in piazza fino al ritorno di Morsi.
Obama: "Non sosteniamo nessun partito" - Il presidente Usa Barack Obama ha "condannato le violenze in corso in Egitto e espresso preoccupazione per la polarizzazione politica", e ha ribadito che gli Usa "non sostengono alcun particolare partito politico o gruppo egiziano", rende noto la Casa Bianca.
Bonino: "Siamo sull'orlo del non ritorno" - "Siamo sull'orlo di un non ritorno. E' questo il messaggio da far passare". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Emma Bonino, al termine di una riunione con il premier Enrico Letta sul caos in Egitto. "Il movimento sceso in piazza - ha aggiunto - è abbastanza acefalo e comunque con moltissime componenti. Non c'è moltissimo che si possa fare, ne dobbiamo essere consapevoli, ma è indubbio che la situazione è preoccupante".
Sacerdote copto ucciso nel Sinai - Un sacerdote cristiano copto è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nella provincia egiziana del Sinai, nella città di El Arish. Lo riferiscono fonti della sicurezza. Il patriarca di Alessandria, Teodoro II, leader dei copti egiziani, nei giorni scorsi aveva apertamente appoggiato l'opposizione a Morsi, richiamando sulla chiesa copta le ire della Fratellanza Musulmana.
Fratelli Musulmani: "No a violenza" - La Fratellanza, attraverso i suoi leader, "saluta i milioni di egiziani che si sono mobilitati in tutte le province d'Egitto per enormi manifestazioni pacifiche, per esprimere il loro rifiuto del brutale colpo di Stato militare e per il ritorno del presidente Mohamed Morsi alle sue funzioni costituzionali", recita un nota. "Rispettate il carattere pacifico delle manifestazioni e non cedete alle violenze", chiede infine il partito ai suoi sostenitori. Ma senza smettere di protestare e di riempire le piazze.