Negli anni '30, diverse piantagioni a forma di svastica furono coltivate sul territorio tedesco. Sono state abbattute per evitare che diventassero luoghi di pellegrinaggio per i neonazisti
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Nessuno se n'era accorto fino al 1992. Fu necessario lo spirito di osservazione di uno stagista, Ökoland Dederow, appena assunto in una compagnia privata specializzata nell'architettura del paesaggio, per portare alla luce ad uno degli ultimi segni lasciati dal nazismo sul territorio tedesco non ancora scoperti.
Siamo nell'area di Uckermark, Germania Nord Orientale. Mentre sfoglia una serie di foto aree della zona circostante, nell'ambito di un lavoro di progettazione per canali di irrigazione, il giovane Dederow si imbatte in una forma geometrica inaspettata: nel mezzo di una foresta vicino al centro urbano di Zernikow, alcuni alberi formano una svastica.
Il simbolo, adottato da Hitler e dal nazionalsocialismo, è composto da quattro filari di larici che, durante l'autunno, non appena le foglie cambiano colore, disegnano in mezzo al verde dei pini circostanti una enorme svastica gialla, visibile dal cielo. Per decenni, con il divieto dell'aviazione privata attuato dalla Germania Est, l'esistenza di questo inquietante tributo naturale era rimasta sconosciuta a tutti.
L'origine della curiosa formazione geometrica, poi oggetto di diverse indagini e ricostruzioni storiche, rimane ad oggi incerta. Un agricoltore locale ha affermato di aver piantato i semi di quei larici, sotto la misera paga (pochi centesimi) di un forestiero; alcuni, invece, sostengono fosse stato il vicino villaggio di Sachsenhausen a piantare la svastica, per dimostrare lealtà e fedeltà al regime nazista. Altre ipotesi, infine, sostengono che gli alberi siano stati voluti da un gerarca, e che siano stati posizionati lì in omaggio al Führer nel giorno del suo compleanno. L'unica certezza è che - come ricostruito dai primi sopralluoghi, nel '92 - l'età degli alberi fosse di circa 55 anni, il che confermava come essi fossero stati piantati nel momento di massima potenza del nazismo, la seconda metà degli anni '30.
Non è l'unico ritrovamento di questo tipo avvenuto in Germania negli ultimi decenni. Ad Asterode, Hessen, negli anni '70 venne individuata un'immensa svastica composta da alberi che sovrastava un'altrettanto grande scritta "1933", anno dell'ascesa al potere di Hitler. E altri casi simili sono stati segnalati più o meno recentemente, suscitando grande clamore mediatico e provocando l'immediato intervento di guardie forestali e vigili del fuoco. Tutti questi "regali" non richiesti del nazionalsocialismo, infatti, sono prontamente stati abbattuti. Il timore, da parte delle autorità tedesche, era che potessero diventare dei veri e propri luoghi di culto per i neonazisti. I quali, ancora oggi, - come testimonia la presenza di vari movimenti tra cui un partito fuorilegge, l'NPD - ingombrano l'orizzonte politico e sociale in Germania.
Valerio Bassan