L'organizzazione Posavina bez mina raccomanda ai cittadini di non avventurarsi e rispettare i cartelli di avvertimento
La febbre per Pokemon Go non risparmia nemmeno la Bosnia. Qui, però, i giocatori sono stati invitati a evitare i campi minati, retaggio della guerra etnica del 1992-95. "Siamo stati informati che gli utenti dell'applicazione si spingono in zone a rischio per catturare i Pokemon - ha indicato l'organizzazione Posavina bez mina ("Posavina senza mine") sul suo profilo Facebook - Preghiamo i cittadini di non avventurarsi e rispettare i cartelli di avvertimento".
La Posavina è una regione del nord della Bosnia, che fu zona di intensi combattimenti e dove furono posizionati diversi campi minati. Ventuno anni dopo la fine del conflitto, che ha provocato circa 100mila morti, il 2,3% del territorio del Paese è ancora considerato a rischio a causa della presenza di decine di migliaia di mine antiuomo o anticarro, oltre che da altri ordigni inesplosi.