Era arrestato a maggio a Recife dopo una latitanza durata quasi 31 anni. In passato fu membro della Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo
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Il Supremo tribunal federal brasiliano (l'equivalente della Corte costituzionale italiana) ha autorizzato l'estradizione di Pasquale Scotti, ex membro della Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo. Scotti era stato arrestato a maggio a Recife, nel nord-est del Paese sudamericano, dopo una latitanza durata quasi 31 anni.
Per evitare l'estradizione, la difesa di Scotti aveva sostenuto che è un "perseguitato politico" e che "fuggì dall'Italia per non essere ucciso in prigione". Gli avvocati hanno poi ricordato che Scotti non ha precedenti criminali in Brasile e che non ha avuto più contatti con l'Italia.
Infine hanno dichiarato che Scotti dovrebbe restare nel Paese per far crescere i propri figli brasiliani (Scotti è sposato e padre di due bambini, di 5 e 13 anni, avuti dalla compagna brasiliana). Relatore del caso, il giudice della Corte suprema, Luiz Fux, dopo aver affermato che l'estradizione si inquadra nel trattato firmato tra Brasile e Italia, ha sottolineato che non si può parlare di persecuzione politica poiché gli omicidi di cui Scotti è accusato rientrano tra i reati comuni. Fux ha poi precisato che la discendenza brasiliana acquisita da Scotti non impedisce l'estradizione. Il giudici ha tuttavia condizionato l'estradizione alla riduzione della pena per Scotti in Italia a 30 anni, periodo massimo in cui una persona può restare in carcere in Brasile.