"La soluzione migliore è tornare alla legalità", ha affermato il primo ministro mettendo in guardia il Parlamento catalano, che lunedì vota sull'esito del referendum. Ma la Corte costituzionale vieta la seduta
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Il premier Mariano Rajoy ha chiesto al presidente della Catalogna Carles Puigdemont di rinunciare alla Dichiarazione unilaterale di indipendenza per "evitare mali maggiori" e di "tornare alla legalità". Il Parlamento catalano lunedì si riunisce sull'esito del referendum, ma ora la Corte costituzionale spagnola ha vietato la seduta. I partiti indipendentisti hanno dunque presentato una nuova proposta di convocazione, che verrà esaminata venerdì.
La nuova convocazione, al vaglio dell'ufficio di presidenza, prevede un intervento del presidente Carles Puigdemont. Secondo i media locali, "non è presente alcun riferimento al referendum di indipendenza". La consulta di Madrid aveva accolto in poche ore il ricorso contro la prima convocazione della riunione presentato dal Partito socialista catalano (Psc), referente in Catalogna del Psoe spagnolo.
Nonostante la contrarietà di Madrid e del partito socialista catalano impegnato al livello nazionale, mercoledì sera, Puigdemont aveva confermato che la Catalogna procederà con la dichiarazione d'indipendenza, ma aveva chiesto anche una mediazione nella crisi con il governo centrale.
Il premier Rajoy però ha ribadito il suo "no" a qualsiasi tipo di negoziato. L'assemblea catalana è comunque decisa a non fermarsi. Già in una normativa approvata in settembre, pure bocciata dalla Corte costituzionale di Madrid, aveva deciso che se il "sì" avesse vinto nel referendum sarebbe entrata in vigore una legge di transizione di valore superiore ai pronunciamenti di qualsiasi corte spagnola.