Dare loro assistenza, dice la delibera, è in sintonia con uno dei principi cardine del diritto transalpino: la fratellanza
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Il Consiglio costituzionale francese (pari alla nostra Corte Costituzionale) ha stabilito che l'aiuto disinteressato al "soggiorno irregolare" non "è passibile di conseguenze giuridiche", in nome del "principio di fratellanza". La massima istanza della magistratura era stata sollecitata da Cedric Herrou, l'agricoltore simbolo dell'aiuto ai migranti. La Corte ha dato forza a uno dei tre capisaldi della Francia: libertà, eguaglianza, fratellanza.
E' la prima volta che la Corte Costituzionale francese riconosce il "principio di fraternità" in una sua sentenza, rimarcando che "dovrà essere rispettato" dal legislatore come uno dei fondamenti del diritto transalpino. Nessuno quindi può essere perseguito se dà un aiuto disinteressato alla "permanenza irregolare" di un migrante sul suolo francese. "Come la libertà e l'uguaglianza, che sono gli altri due termini del motto della nostra Repubblica - ha spiegato il presidente della Corte Laurent Fabius -, la fratellanza dovrà essere rispettata come principio costituzionale del legislatore e potrà essere invocata nelle giurisdizioni".
Risale a pochi mesi fa il caso di Benoit Ducos, la guida alpina che, dopo aver soccorso una donna nigeriana incinta che stava cercando di raggiungere la Francia attraverso il passo del Monginevro, fu messa sotto accusa dalla magistratura francese. Secondo la legge l'uomo rischierebbe cinque anni di carcere per aver violato le norme sull'immigrazione. L'accusa sarebbe traffico illecito di esseri umani.