Il premier all'assemblea generale delle Nazioni Unite: "La stabilizzazione in Libia è un obiettivo prioritario". Poi sulla Siria: "Accertare la responsabilità di chi ha commesso crimini atroci"
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"L'Italia è e vuole restare un Paese di accoglienza, pur nella consapevolezza del legame inscindibile fra il principio di solidarietà e quello della sicurezza". Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni intervenendo all'assemblea generale dell'Onu. "Per consolidare la nostra azione abbiamo però la necessità di una risposta globale al fenomeno migratorio - ha aggiunto - che parta dalla Ue e tocchi l'intera comunità internazionale".
Gentiloni ha spiegato che "la Libia è il tassello fondamentale per restituire al Mediterraneo centrale il proprio ruolo storico di motore di civiltà, pace e sicurezza. La sua stabilizzazione è un obiettivo prioritario, che dobbiamo raggiungere attraverso un dialogo inclusivo, nel quadro dell'Accordo Politico, rifiutando qualunque velleitaria ipotesi di soluzione militare".
"Il futuro dell'Europa è in Africa" - Il presidente del Consiglio ha detto che "il futuro dell'Europa è in Africa". "L'Italia - ha proseguito - è già promotrice di un vero partenariato con i paesi africani. È investendo in Africa che si affrontano anche le cause profonde delle migrazioni, in primis le disuguaglianze economiche e demografiche. L'approccio integrato e strutturale in cui crede l'Italia sta già dando i primi risultati positivi".
Siria, "serve una transizione politica inclusiva" - Il premier italiano ha parlato della situazione in Siria, sottolineando che "l'unica strada per una soluzione durevole è un processo politico realistico e credibile. Non possono esserci stabilità, pace e ricostruzione, né tantomeno una vittoria durevole sul terrorismo, senza una transizione politica inclusiva, che riunisca le diverse componenti della società siriana". Gentiloni ha quindi chiesto giustizia, accertando "le responsabilità di chi ha commesso crimini atroci in questi anni, a partire dall'uso di armi chimiche".
Venezuela, "comunità internazionale risponda in modo fermo e coeso" - Nel suo intervento Gentiloni ha affrontato anche la crisi in Venezuela, parlando di una "situazione senza precedenti" che "richiede una risposta ferma e coesa della comunità internazionale. Siamo impegnati in tal senso in ambito europeo, ma riteniamo fondamentale che si mobiliti tutta la comunità internazionale, anche i tradizionali alleati del Venezuela, nell'interesse stesso del Paese e della sua stabilità, affinché si possa riavviare un percorso politico fondato sul dialogo".