Nella maggior parte dei casi si è trattato di violenze fisiche ma ci sono stati anche 67 casi di abusi sessuali. Il coro fu diretto per trent'anni dal fratello di Papa Ratzinger, che per il rapporto "doveva sapere"
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Sono almeno 547 i bambini che, nel corso di decenni, hanno subito violenze nel coro del Duomo di Ratisbona. E' il risultato emerso dal rapporto finale presentato dall'avvocato Ulrich Weber, e divulgato dai media tedeschi. Stando al documento, 500 bambini hanno subito violenze corporali, e 67 anche violenze sessuali. Secondo Weber 49 colpevoli sono stati identificati. I soprusi sono stati compiuti tra il 1953 e l'inizio degli anni 90.
L'avvocato Ulrich Weber è stato incaricato dalla Chiesa di fare luce su questa vicenda assurta agli onori della cronaca nel 2010. Il Coro di Ratisbona, di antichissime origini, è stato per circa 30 anni (dal 1964 al 1993, proprio nel pieno dello scandalo) diretto dal fratello del Papa Emerito Benedetto XVI, Georg Ratzinger, il quale però ha sempre detto di "non aver assolutamente sentito nulla di abusi sessuali".
"Non era una scuola, era l'inferno" - "Le vittime hanno descritto i loro anni di scuola come una prigione, come l'inferno e come un campo di concentramento. Molti si ricordano di quegli anni come il periodo peggiore della propria vita, caratterizzato da paura e violenza", si segnala nel nuovo rapporto sulla vicenda. Le vittime degli abusi verranno risarcite con un massimo di 20mila euro. "Se fossi stato a conoscenza dell'eccesso di violenza utilizzato, avrei fatto qualcosa (...) mi scuso con le vittime", disse Georg Ratzinger in un'intervista del 2010 alla stampa tedesca.
"Ratzinger doveva sapere" - L'avvocato Weber ritiene invece che Georg Ratzinger sarebbe stato quantomeno a conoscenza delle pene fisiche inflitte nella scuola del coro, anche se probabilmente non dei casi di abusi sessuali. Per il legale "né lui né altri sacerdoti hanno adottato misure, in una cultura del silenzio che avrebbe ostacolato le indagini". Nel rapporto di Weber emergono episodi di carezze ai ragazzi fino agli abusi e pene corporali come percosse inflitte con vari oggetti, come ad esempio anelli. Sempre nella indagine di Weber sarebbero state identificate 49 persone che si ritiene con alta probabilità abbiano eseguito queste pratiche e di questi 9 avrebbero perpetrato violenza sessuale.
Weber chiama in causa anche il vescovo di Ratisbona, Gerhard Ludwig, che non avrebbe affrontato con la dovuta responsabilità il suo compito che era quello di chiarire cosa stesse accadendo nella scuola del coro. Peter Schmitt, rappresentante del gruppo di presunte vittime, ha elogiato il lavoro di Weber per avere contribuito a portare alla luce i casi di violenze e maltrattamenti ma ha anche avvertito che resta una "area scura" di vittime anonime che non hanno avuto il coraggio di descrivere le esperienze subite.