Il testo approvato fa riferimento ai luoghi sacri con la sola denominazione musulmana e denuncia i "danni materiali" israeliani. Il ministro: "Unesco torni a occuparsi di patrimonio culturale"
Il comitato del patrimonio mondiale dell'Unesco ha approvato una risoluzione che nega nuovamente il legame millenario tra gli ebrei e i luoghi sacri di Gerusalemme. Il voto si è svolto a scrutinio segreto: 10 a favore, due contrari e otto astenuti. Il testo approvato fa riferimento ai luoghi sacri di Gerusalemme con la sola denominazione musulmana e denuncia i "danni materiali" perpetrati da Israele.
Il testo replica abbastanza fedelmente la precedente risoluzione adottata la settimana scorsa dall'Unesco. Gli attuali 21 membri del comitato sono: Angola, Azerbaigian, Burkina Faso, Croazia, Cuba, Finlandia, Indonesia, Giamaica, Kazakistan, Kuwait, Libano, Perù, Filippine, Polonia, Portogallo, Repubblica di Corea, Tanzania, Tunisia, Turchia, Vietnam, Zimbabwe. Obiettivo del comitato è concedere un'assistenza finanziaria in funzione delle richieste degli Stati membri ed esaminare, tra l'altro, lo stato dei siti iscritti al patrimonio mondiale.
Gentiloni alla Camera: "L'Italia non si astiene più e voterà contro" - "Se le stesse proposte ci saranno ripresentate ad aprile il governo italiano passerà dall'astensione al voto contrario". Lo ha detto al Question Time il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a proposito della risoluzione dell'Unesco su Gerusalemme. "La risoluzione - ha spiegato il ministro - si ripropone due volte l'anno dal 2010. Dal 2014 contiene le formulazioni che negano le radici ebraiche del Monte del Tempio". "Credo che dobbiamo lavorare affinché l'Unesco faccia l'Unesco. Non possiamo accettare l'idea che invece di concentrarsi sulla tutela del patrimonio culturale, diventi cassa di risonanza di conflitti politici", ha aggiunto polemicamente Gentiloni.
Presidente Knesset a Vaticano: intervenite - La Santa Sede intervenga contro la Risoluzione dell'Unesco sulla Città Vecchia di Gerusalemme che è "un affronto per i cristiani e per gli ebrei". La richiesta è partita dal presidente della Knesset (Parlamento) Yuli Edelstein in una lettera al Segretario di Stato vaticano Cardinale Parolin. Edelstein - secondo i media - ha esortato la Santa a "usare i suoi migliori uffici per impedire il ripetersi di questi sviluppi di questo tipo".
Portavoce Israele: Voto Unesco è spazzatura - "Il voto dell'Unesco su Gerusalemme è spazzatura". Così, su Twitter, il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Emmanuel Nahshon sottolineando come "giustamente l'ambasciatore israeliano all'organismo ne ha gettato il testo nel bidone della spazzatura". E ha concluso: "Lunga vita a Gerusalemme ebraica".