Dopo lo sciopero delle quote rosa è operativo il gender equality salariale
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Una grande vittoria per l'attivista Frida Ros Valdimarsdottir, che da anni porta avanti questa battaglia. Nell'ultimo sciopero le donne islandesi hanno lasciato tutte il lavoro due ore e mezza prima della fine dell'orario quotidiano, tempo che grosso modo era calcolato come l´equivalente della differenza retributiva a pari qualifica a vantaggio dei colleghi maschi. E così alla fine il Parlamento islandese ha approvato la legge sull'uguaglianza di paga tra uomini e donne che è già operativa.
La piccola Islanda ha qualcosa da insegnare al mondo: è il primo paese dove è in vigore una legislazione dura e coercitiva, la quale obbliga tutti i datori di lavoro privati e pubblici a provare che donne e uomini ricevono la stessa retribuzione a parità di qualifica. E la legge non è solo teorica: il controllo della sua applicazione è affidato alla polizia, alla tributaria e al limite allo Squadrone vichingo, il reparto scelto delle forze dell'ordine. "Il problema e la discriminazione esistono ancora”, aveva detto la signora Valdimarsdottir, seguita da Yrsa Sigurdardottir e Gerdur Kristny, le due più famose scrittrici locali: "E le aziende e i poteri pubblici tendono ad affidare alle donne lavori meno qualificati".
Nel concreto il governo centrista ha deciso di agire in questo modo: i datori di lavoro saranno sottoposti a controlli e dovranno fornire la documentazione sufficiente per ottenere la certificazione ufficiale dell'azienda o dell'istituzione che davvero rispetta la parità retributiva tra gender. Con quest'ultima azione politica l´Islanda si colloca ai vertici nelle classifiche mondiali della gender equality. Metà dei ministri sono donne, le leggi sulle quote rosa funzionano e il paese scandinavo è stato il primo al mondo ad avere già decenni fa una capo dello Stato donna, Vigdis Finnbogadottir.
Inoltre in ambito accademico e letterario il paese vanta il maggior numero di scrittrici per abitante nel pianeta intero. L´ottanta per cento delle donne lavora e le casalinghe sono una piccola minoranza. Ma le discriminazioni sussistono, fino a poco fa con differenze retributive ingiustificate che davano più potere economico agli uomini. Ma ora le cose stanno cambiando in meglio: i controlli e le richieste di certificazioni inizieranno l'anno prossimo, e verranno completate entro il 2022.