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Libia, Gentiloni: "Subito un governo" Kerry chiede più soldi contro l'Isis

Il segretario di Stato Usa auspica un maggiore impegno per la guerra ai terroristi da parte dei Paesi della coalizione e assicura: "Li sconfiggeremo"

02 Feb 2016 - 18:52

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Il consiglio presidenziale in Libia avanzerà una nuova proposta di governo d'unità nazionale, "che dovrà essere presentata al parlamento la prossima settimana". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, nell'ambito della riunione della coalizione anti-Isis a Roma. Il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha invece chiesto ai Paesi coalizzati "nuovi contributi" per la lotta al Califfato, "dai raid alla logistica all'intelligence".

Libia, Gentiloni: "Subito un governo" Kerry chiede più soldi contro l'Isis

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La nuova lista di nomi per il governo libico sarà presentata lunedì o martedì, ha assicurato Gentiloni, aggiungendo: "Lavoriamo affinché l'approvazione sia un momento di svolta". E ancora, ha precisato: "L'Italia è pronta a rispondere alla richieste del nuovo governo libico su diversi campi e anche nella sicurezza. La chiave è un processo politico. Un governo di unità nazionale che abbia l'appoggio del Parlamento libico nei prossimi giorni è possibile. E su questo stiamo lavorando".

Kerry: "Stop guerra in Siria per sconfiggere Daesh" - Il segretario di Stato Usa è convinto che "per sconfiggere Daesh dobbiamo negoziare la fine della guerra siriana perché così taglieremo le gambe" allo stato islamico. E ha precisato: "La crisi siriana peggiora di giorno in giorno e quindi sarebbe di grandissimo aiuto contrastare Daesh e vedremo se nei prossimi giorni" a Ginevra "saranno in grado di unirsi per raggiungere questo obiettivo".

Tutti i membri di questa coalizione "esigono che il regime siriano adotti misure adeguate per porre fine a questo assedio a donne e bambini, lo sgancio di bombe e che consenta il passaggio degli aiuti umanitari" perché in Siria migliaia di persone "sono scheletri ambulanti, era dai tempi dei campi di concentramento che non si vedevano persone in queste condizioni e in modo così organizzato".

Il segretario di Stato ha poi aggiunto che "Obama non ha intenzione di portare soldati sul terreno" della Libia. "Soltanto se ci fossero straordinari cambiamenti, come armi di distruzione di massa finite nelle mani sbagliate, si potrebbe considerare: il presidente non chiude nessuna porta. Il presidente crede fortemente" che si possa agire con una "strategia appropriata" senza che questo sia necessario.

A proposito dei negoziati, di pace sul conflitto siriano Kerry ha detto: "A Vienna c'è stato un accordo: quando inizia il dialogo politico ci deve essere il cessate il fuoco" e adesso a Ginevra "abbiamo iniziato a parlare" e "pretendiamo che ci sia la tregua e che venga rispettata. I russi possono controllare anche gli aerei del regime e gli iraniani quelli di Hezbollah, mentre noi che sosteniamo l'opposizione facciamo in modo che rispetti il cessate il fuoco."

Gentiloni: "Militari italiani a difesa della diga di Mosul" - Il ministro Gentiloni ha spiegato: "Sulla diga di Mosul i contatti con Baghdad vanno avanti da settimane, i soldati italiani saranno a difesa della diga e le modalità di azione saranno prese in accordo con il governo iracheno e la coalizione. La partecipazione dei nostri militari si definirà molto presto". E ha confermato l'aggiudicazione dell'appalto per la manutenzione della diga all'azienda italiana Trevi il cui "contratto sarà firmato nei prossimi giorni".

"Il rischio - ha poi detto il ministro - è che Daesh moltiplichi la sua attività d'azione in Libia. Ma è confortante per l'Italia sapere che c'è convergenza tra di noi sulla necessità di puntare sul percorso negoziale che si è aperto".

E ancora: "In Iraq bisogna continuare l'impegno, da un lato, militare, per sottrarre altre città a Daesh e, dall'altro, per consolidare le zone liberate. Ci sono stati passi in avanti sul terreno. Ma non possiamo permetterci nessun trionfalismo".

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