Le vittime erano impegnate nella battaglia per cacciare i jihadisti
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L'Isis ha decapitato e crocifisso dodici combattenti delle milizie salafite libiche impegnate per cacciare i jihadisti da Sirte. Questo nuovo orrore è stato riportato dall'agenzia libica Lana, come riferisce Le Parisien. Già venerdì l'Isis aveva compiuto una strage nell'ospedale della città natale di Gheddafi, uccidendo 22 pazienti.
L'escalation della violenza è partita all'inizio della settimana, dopo che i jihadisti hanno ucciso un importante leader salafita, Khaled Ben Rjab. Il governo filo-islamico di Tripoli la lanciato una vasta operazione per cacciare l'Isis da Sirte, e anche la popolazione si è unita ai combattimenti supportati dalle incursioni dell'aviazione.
I combattimenti sono proseguiti anche sabato, soprattutto nella parte orientale della città, secondo quanto si è appreso da fonti locali, secondo cui negli scontri sono rimaste uccise decine di persone. L'ambasciatore del governo di Tobruk in Francia, Chibani Abouhamoud, ha parlato di un vero e proprio "massacro", con almeno 150-200 morti finora.