Secondo Sanchez, però, "questo è anche dovuto alla mancanza di solidarietà dimostrata in precedenza dall'Ue nei riguardi di un Paese che ospita già mezzo milione di esseri umani"
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Nell'Unione europea "ci sono governi come quello italiano che stanno facendo politiche anti-europee e dove l'egoismo nazionale è più diffuso". Lo ha detto il premier socialista spagnolo, Pedro Sanchez, in un'intervista al quotidiano El Pais. Secondo Sanchez, però, "questo è anche dovuto alla mancanza di solidarietà dimostrata in precedenza dall'Ue nei riguardi di un Paese che ospita già mezzo milione di esseri umani provenienti dalle coste libiche".
Nella lunga intervista, che tratta a tutto tondo del programma del governo spagnolo, Sanchez alla domanda se la creazione di centri di sbarco fuori dai confini dell'Unione sia una soluzione ha così risposto: "Devo prima conoscere più in dettaglio la proposta che ci faranno. Non mi pare una soluzione che siano i Paesi di frontiera dell'Ue a doversene prendere carico da soli. L'eurofobia - secondo il premier spagnolo - è la principale sfida dell'Ue". E in questo solco Sanchez ha collocato, appunto, l'Italia.
A un'altra domanda, se, da quando l'Italia respinge gli sbarchi, la Spagna accoglierà di più, il premier ha affermato: "Noi spagnoli non saremo insensibili a queste tragedie umanitarie, ma è evidente che la Spagna non può rispondere da sola". Per Sanchez, "bisogna fare fronte a questa crisi col concerto europeo. Non si possono dare risposte unilaterali. Noi con l'Aquarius abbiamo risposto a una chiamata alla solidarietà. Ma una cosa è una crisi umanitaria, altra cosa è la politica nei confronti dei migranti. Perché la politica migratoria ha bisogno invece di una risposta comune, europea".