"Nessuno ha attaccato le nostre basiliche con aerei passeggeri, ma queste notizie sono peggiori che se fossero crollate tutte le chiese della Pennsylvania"
© lapresse
"Oggi è l'11 settembre" data di una "sciagura apocalittica" ed anche la Chiesa, "nel turbine di notizie delle ultime settimane" e "tanto più a seguito della pubblicazione del rapporto del gran giurì della Pennsylvania", "anche se questa nostra catastrofe non è associata a un'unica data quanto a tanti anni e a innumerevoli vittime". E' la ferma condanna di mons. Georg Gaenswein, segretario di Benedetto XVI, espressa in un incontro alla Camera.
"La Chiesa - ha spiegato - guarda con sconcerto al proprio undici settembre, anche se questa catastrofe purtroppo non è avvenuta in una sola data, ma in tanti giorni, mesi, anni, che hanno creato innumerevoli vittime. Non fraintendetemi: non confronto né le vittime né gli abusi con le 2.996 persone che persero la vita in quegli attentati. Nessuno sinora ha attaccato la Chiesa cattolica con aerei passeggeri, la basilica di San Pietro è ancora in piedi così come le basiliche e le cattedrali europee, da Firenze a Chartres, passando per Monaco di Baviera, e tuttavia le notizie che arrivano dall'America, tutte queste anime ferite mortalmente, per noi sacerdoti è un messaggio più terribile della notizia che fossero crollate tutte le chiese della Pennsylvania e la Basilica del santuario nazionale dell'Immacolata Concezione di Washington".
"Ricordo come se fosse ieri - ha proseguito il segretario particolare di Joseph Ratzinger - il 16 aprile del 2008, quando accompagnai Papa Benedetto a quel santuario nazionale che cercò di scuotere i vescovi convenuti da tutti gli Stati Uniti per la profonda vergogna causata dagli abusi sessuali sui minori e l'enorme dolore sofferto dalla comunità per questi uomini di Chiesa che hanno tradito il loro ministero con questi comportamenti gravemente immorali. Evidentemente invano, come vediamo oggi". Papa Benedetto XVI, ha concluso il monsignore, ha denunciato più volte nel corso del suo pontificato la gravità del crimine della pedofilia, definendo gli abusi del clero come un "attacco" alla stessa Chiesa dal suo interno.