Gli Stato Uniti e Seul chiedono al Consiglio di sicurezza "misure più dure contro il regime". Anche Italia, Francia e Gb invocano nuove sanzioni. Russia e Cina, invece, spingono per la via diplomatica
"Enough is enough, quando è troppo e troppo". Lo ha detto l'ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite, Nikki Haley, nel corso della riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu dopo il sesto test nucleare di Pyongyang. La Haley ha chiesto di prendere "le più forti misure possibili contro il regime nordcoreano", criticando apertamente l'azione spesso "troppo lenta e debole" della comunità internazionale.
Monito Usa: "Chi fa affari con Pyongyang è complice" - "Chiunque continua a fare affari con la Corea del Nord sta solo aiutando il regime", ha aggiunto l'ambasciatrice statunitense all'Onu. Un monito che appare rivolto soprattutto alla Cina. "Il programma nucleare della Corea del Nord ha raggiunto una pericolosità senza precedenti - ha detto la Haley - e solo le azioni e le sanzioni più forti possono fermare il regime nordcoreano, che sta pregando per fare la guerra".
Appello della Cina: "Pyongyang sbaglia, si fermi" - La Corea del Nord deve fermare immediatamente le sue azioni, che sono "sbagliate". E' l'appello dell'ambasciatore cinese all'Onu intervenuto nel corso della riunione del Consiglio di sicurezza. La proposta "freeze-for-freeze" della Cina dovrebbe essere "valutata seriamente", ha quindi dichiarato l'ambasciatore cinese. La proposta cinese prevede la sospensione contemporanea del programma nucleare e balistico del regime e delle esercitazioni militari di Usa e Corea del Sud. Inoltre, l'inviato cinese ha chiesto a Pyongyang di tornare "al dialogo".
L'Italia incoraggia nuove sanzioni - Rimarcando l'importanza attribuita dall'Italia all'unità del Consiglio di sicurezza, il Rappresentante Permanente italiano all'Onu, Sebastiano Cardi, ha incoraggiato i "quindici" all'adozione di ulteriori misure nei confronti di Pyongyang. "Riteniamo che, alla luce delle attuali circostanze, una reazione ferma e determinata da parte del Consiglio sia il giusto corso di azione", ha detto Cardi sottolineando, d'altra parte, che le sanzioni devono restare uno strumento in una strategia più ampia tesa a una soluzione pacifica e di lungo termine per la penisola coreana e la regione nel suo complesso.
Trump a Merkel: "Tutte le opzioni sul tavolo" - "Tutte le opzioni per affrontare la minaccia della Corea del Nord sono sul tavolo": a ribadirlo con forza è stato il presidente americano, Donald Trump, parlando al telefono con la cancelliera tedesca Angela Merkel, come informa la Casa Bianca. I due hanno ribadito che bisogna aumentare la pressione internazionale sulla Corea del Nord e il consiglio di sicurezza dell'Onu deve ratificare velocemente nuove e più forti sanzioni.
Anche per Francia e Gb servono nuove sanzioni - "Bisogna aumentare la pressione sul regime di Pyongyang e varare nuove sanzioni contro la Corea del Nord, per penalizzare ulteriori settori dell'economia del Paese. Ne va della nostra credibilità". A chiederlo nel corso della riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu i rappresentanti di Francia e Regno Unito. "La possibilità di un negoziato con la la Corea del Nord non è mai stata così lontana", ha detto l'ambasciatore francese, mentre il rappresentante britannico ha sottolineato come il dialogo sarà impossibile fino a quando il regime di Pyongyang "non cambierà drasticamente direzione".
La Russia: "Pace regionale a rischio, usare diplomazia" - "La pace nella regione è in grave pericolo", "le soluzioni militari" non possono funzionare, bisogna "mantenere il sangue freddo" e agire tramite "canali diplomatici". Lo ha dichiarato l'inviato russo alle Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, alla riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza.
Seul: "Bloccare fondi al regime" - "Bloccare tutti i fondi verso il regime nordcoreano". E' la richiesta al Consiglio di sicurezza dell'Onu fatta dal rappresentante della Corea del Sud, che auspica "una nuova risoluzione con nuove misure più dure che siano proporzionate al livello e alla portata della gravissima minaccia posta da Pyongyang".
Putin chiama Moon Jae-in: "Soluzione solo con dialogo" - Il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo sudcoreano Moon Jae-in condannano con forza le azioni della Corea del Nord che violano le risoluzioni dell'Onu. Putin ha sentito Moon al telefono e ha ribadito la posizione di Mosca secondo cui "questa situazione estremamente complicata può essere risolta solo con la ripresa dei negoziati e attraverso strumenti politici-diplomatici". Lo riporta il Cremlino in una nota.