Il presidente Usa conferma le indiscrezioni del Wall Street Journal
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato che invierà 250 militari supplementari in Siria per aiutare le forze locali a combattere l'Isis. Come preannunciato dal Wall Street Journal, aumenterà dunque in maniera significativa il finora marginale coinvolgimento americano nel Paese mediorientale, dove sono al momento sul campo circa 50 soldati. L'annuncio giunge da Hannover, dove Obama ha chiesto a Nato e Ue "di fare di più".
"Non combatteranno in prima linea" - I 250 militari annunciati da Obama sono unità delle forze speciali che addestreranno i combattenti locali che lottano contro l'Isis e non avranno compiti di combattimento, anche se aumenteranno in maniera considerevole l'impegno degli Stati Uniti nell'area. "Non vanno a combattere in prima linea ma saranno essenziali nell'addestramento e nell'assistenza alle forze locali", ha detto il presidente Usa nel suo discorso ad Hannover.
L'annuncio di Obama arriva una settimana dopo quello del segretario della Difesa Usa Ash Carter, che ha rivelato che altri 200 uomini delle forze speciali americane presto saranno inviati anche in Iraq, anche qui con ruoli di addestramento e assistenza alle forze locali che combattono contro i miliziani dello Stato islamico.
Nessuna operazione di terra, per Obama in Siria è necessaria una "soluzione politica" - Non si parla, quindi, di "boots on the ground", cioè di un intervento di terra, ma la decisione di Obama rappresenta un salto di qualità nella lotta degli Stati Uniti contro l'Isis, in un Paese, la Siria, in cui ancora domenica il presidente degli Stati Uniti ha detto di privilegiare una soluzione anzitutto politica.
Nei giorni scorsi, il New York Times aveva già ipotizzato l'invio di fino a 200 militari delle Forze speciali in Siria per addestrare ed assistere i ribelli sul campo. L'intenzione di incrementare il numero delle forze speciali in assistenza ai ribelli siriani si aggiunge alla possibilità di usare elicotteri d'attacco per combattere i miliziani in Iraq, sempre secondo il Nyt.
In Siria quindi Washington è pronta ad impiegare nuove forze in aggiunta alle circa 50 già operative per assistere i ribelli siriani il cui ruolo sul terreno è sempre più cruciale, in particolare nella riconquista di Raqqa, la capitale di fatto dello Stato Islamico.