Papa Francesco: "Non si uccide in nome di Dio, la libertà di espressione è un diritto"
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"Se un mio amico dice una parolaccia sulla mia mamma, si aspetti un pugno", ha osservato il Pontefice in volo verso Manila, sottolineando come ci siano dei limiti
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"La libertà di religione" è essenziale e "non si uccide in nome di Dio". Lo ha detto il Papa in volo verso Manila. "La libertà di espressione - ha sottolineato il Pontefice - è un diritto, ma anche un dovere". Bergoglio ha parlato anche di terrorismo: il "miglior modo per rispondere" alle minacce di attentati è "essere miti, umili e non aggressivi".
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"La libertà d'espressione ha dei limiti" - Papa Francesco ha però ribadito che "se il mio amico Gasbarri dice una parolaccia sulla mia mamma, si aspetti un pugno". Libertà d'espressione dì dunque, ma ci sono dei limiti: "La fede non sia ridicolizzata. Non si 'giocattolizza' la religione degli altri".
"Non si può insultare la fede degli altri" - "Ognuno ha non solo la libertà o il diritto ma anche l'obbligo di dire quello che pensa se ritiene che aiuti il bene comune, un deputato, un senatore, se non dice qual è la buona strada non fa bene. Avere questa libertà, ma senza offendere, perché è vero che non si può reagire violentemente ma se il dottor Gasbarri, mio amico caro, dice una parolaccia contro la mia mamma, si aspetti un pugno. Perché non si può provocare, insultare, ridicolizzare, la fede degli altri", ha aggiunto.
"Temo per l'incolumità dei fedeli" - "Essere miti, umili non aggressivi è il miglior modo per rispondere alle minacce di attentati", ha proseguito. Il Papa è "preoccupato per l'incolumità dei fedeli", mentre per sé ha paura ma anche "una sana incoscienza" e teme il dolore fisico.
"Se si schiaffeggia ambiente, finiamo a Hiroshima" - Il Papa ha poi ammonito che se l'uomo "prende a schiaffi l'ambiente", diventa "maggiormente" responsabile del degrado ambientale che aggrava i fenomeni naturali. E finiamo a Hiroshima".