FRANCESCO IN AFRICA

Papa Francesco, secondo giorno in Africa: "Non usare Dio per giustificare la violenza"

Il Pontefice all'incontro interreligioso di Nairobi ha invocato il "dialogo tra le fedi" definendolo "essenziale per il raggiungimento del bene comune". Francesco: "Il terrorismo nasce dalla povertà"

26 Nov 2015 - 17:35

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"Il nostro Dio è il dio della pace, il suo santo nome non deve mai essere usato per giustificare l'odio e la violenza". Lo ha detto Papa Francesco nell'incontro interreligioso a Nairobi, in Kenya, citando "i barbari attacchi al Westgate Mall, al Garissa University College e a Mandera", perpetrati da Al Shabaab. A Garissa, ad aprile, sono state uccise 148 persone, per la maggior parte ragazzi.

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"Dialogo tra fedi non è un lusso, ma essenziale" - Durante il suo intervento, Bergoglio si è soffermato sull'importanza del dialogo interreligioso: "Non è un lusso, non aggiuntivo né opzionale - ha detto - ma è essenziale, è qualcosa di cui il nostro mondo ferito da conflitti e divisioni ha sempre più bisogno". "In una società democratica e pluralistica come questa - ha aggiunto - la cooperazione tra leader religiosi e le loro comunità diviene un importante servizio al bene comune".

"Riaffermo l'impegno della Chiesa nel dialogo" - L'incontro a Nairobi ha visto la partecipazione dei leader religiosi rappresentati di cristiani, islamici e animisti. "Nel cinquantesimo della chiusura del Concilio vaticano II - ha affermato Bergoglio - nel quale la Chiesa cattolica si è impegnata nel dialogo ecumenico e interreligioso al servizio della comprensione e della amicizia, intendo riaffermare questo impegno, che nasce dalla convinzione dell'universalità dell'amore di Dio e della salvezza che Egli offre a tutti".

Pericolo terrorismo, "il Papa è sereno ma un po' preoccupato per i fedeli" - "Più che altro ho paura delle zanzare". Così, come al suo solito, Papa Francesco, appena sbarcato in Kenya, prima tappa del suo viaggio in Africa, ha voluto sdrammatizzare sul pericolo terrorismo, che non gli impedirà di andare anche a Bangui, capitale della Repubblica Centraficana, nonostante gli innumerevoli alert rilanciati dagli 007 francesi. Il Pontefice continuerà a girare con la sua auto bianca scoperta, e non ha alcuna intenzione di indossare il giubbotto antiproiettile. Secondo quanto risulta a Tgcom24, in contatto con la Gendarmeria Vaticana, "la preoccupazione del Papa è rivolta solo ai fedeli", non nutre alcun timore personale.

Il secondo giorno di Francesco in Africa - Dopo l'incontro ecumenico e l'intervento all'università di Nairobi, Papa Francesco celebra alle 10.15 la messa per la evangelizzazione dei popoli, evento di massa più importante della tappa in Kenya. Dopo il pranzo in privato in nunziatura, il Pontefice si trasferirà alla St.Mary's School, scuola media e liceale fondata dai missionari "spiritani" irlandesi, dove incontra religiosi, clero e seminaristi, e tiene loro un discorso. Alle 17, le 15 in Italia, papa Bergoglio si recherà alla sede dell'Unon-Unep, le due agenzie dell'Onu per l'ambiente e gli insediamenti umani, dove, dopo aver visitato gli uffici, tiene un atteso discorso. Il rientro in nunziatura è previsto intorno alle 19.

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