L'ex banchiere è stato condannato in Brasile a dodici anni. Si profilerebbe uno scambio con il terrorista rosso Battisti
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L'ex banchiere italo-brasiliano Henrique Pizzolato, condannato a 12 anni e 7 mesi di carcere in Brasile nell'inchiesta "Mensalao" e detenuto a Modena, sarà estradato dall'Italia così come richiesto dalle autorità brasiliane. Potrebbe essere quindi una sorta di scambio tra Italia e Brasile dopo l'arresto nel Paese sudamericano dell'ex terrorista rosso Cesare Battisti.
Secondo i media locali, il sì all'estradizione dell'ex direttore del Banco do Brasil è definitivo e non esiste più la possibilità di fare ricorso. L'opinione favorevole dell'Italia è stata confermata dal suo avvocato Michele Gentiloni.
La notizia ufficiale della decisione da parte del governo italiano dovrebbe essere data a quello brasiliano utilizzando le rispettive rappresentanze diplomatiche. Una volta che il Paese sudamericano sarà venuto a conoscenza dell'intenzione delle autorità di Roma, avrà venti giorni di tempo per avviare la procedura di trasferimento: una squadra della polizia federale sarà appositamente inviata a Roma per accompagnare il viaggio di ritorno di Pizzolato in Brasile.
L'ex dirigente del Banco do Brasil ha ricevuto nel suo Paese una condanna definitiva per corruzione, riciclaggio di denaro e peculato nell'ambito del processo sul cosiddetto "Mensalao", la tangentopoli verde-oro che ha travolto numerosi esponenti di primo piano del Partito dei lavoratori (Pt, di sinistra) durante il governo dell'ex presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva (2003-2010).
Per sfuggire al carcere, nel novembre 2013 l'ex manager, che ha la doppia cittadinanza, si era rifugiato in Italia, dove era successivamente stato arrestato, a febbraio 2014, a Maranello (Modena). In ottobre la Corte d'appello di Bologna aveva detto no all'estradizione e Pizzolato era stato rimesso in libertà. Ma il Brasile aveva fatto ricorso, la Cassazione ha annullato senza rinvio e il banchiere è così tornato in carcere.