ELEZIONI

Polonia, vince l'ultranazionalista Duda

"Possiamo cambiare il Paese", dice dopo la vittoria. Duda è un euroscettico e cattolico conservatore: ha proposto il carcere per le donne che ricorrono alla fecondazione in vitro

25 Mag 2015 - 06:57

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Andrzej Duda, il candidato di destra che secondo gli exit poll ha vinto il ballottaggio delle presidenziali in Polonia. Sono stati i voti di agricoltori, operai, disoccupati, pensionai e studenti a trascinare Duda alla vittoria. Lo rende noto l'istituto Ipsos, secondo cui Duda ha ricevuto il 66,4% dei voti fra gli agricoltori, il 61,9% fra gli operai, il 63,8% di studenti, il 62,4% di disoccupati, il 52,9% di pensionati.

Polonia, vince l'ultranazionalista Duda

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Duda: "possiamo cambiare il Paese" - "Possiamo cambiare la Polonia". E' stata questa la prima dichiarazione del vincitore delle elezioni presidenziali polacche Andrzej Duda stanotte, di fronte ai suoi sostenitori esultanti che lo festeggiavano facendo con le mani il segno V di vittoria. Duda ha prospettato una presidenza aperta basata sull'unità.

Duda l'ultranazionalista - Andrzej Duda, il giovane candidato nazionalista ultraconservatore ed euroscettico ha battuto il capo di stato uscente, Bronislaw Komorowski. Duda è e' cresciuto politicamente nel partito di destra Diritto e Giustizia (Pis) fondato dai fratelli Lech e Jaroslaw Kaczynski. Nato nel 1972 a Cracovia, laureatosi in Legge nel 1996 presso l'Università Jagellonica di Cracovia, oggi avvocato, nel 2000 si iscrive al partito di centro Unione della Libertà, per poi entrare nel Pis nel 2005.

La sua carriera istituzionale inizia con la carica del viceministro della giustizia (2006 - 2007) nel governo del premier Jaroslaw Kaczynski. Poi lavora come segretario di stato quando il suo gemello Lech Kaczynski diventa presidente della repubblica nel 2005. Dopo la morte di Lech Kaczynski nella sciagura aerea del 10 aprile 2010 a Smolensk, Duda si candida invano a sindaco di Cracovia, riuscendo solo a diventare consigliere comunale. Nel 2011 dalle file del Pis viene eletto il deputato e nel 2014 eurodeputato. Da allora è attivo nell'ambito dell'Alleanza dei Conservatori e Riformisti europei.

Le sue posizioni "estreme" - Da candidato presidente, avendo come mentore Jaroslaw Kaczynski, non nasconde il suo euroscetticismo, la sua contrarietà all'Europa unita e all'entrata di Varsavia nell'euro, dichiarando di voler tutelare in primo luogo gli interessi della Polonia. Sostenuto dagli ambienti più conservatori dalla Chiesa polacca, ha tra l'altro dichiarato di voler punire con la reclusione le donne che si sottopongono alla fecondazione in vitro. Sposato, ha una figlia, Kinga, che è impegnata nella campagna elettorale del padre.

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