Siria, l'Isis rientra nella città di Kobane Accuse dei curdi: "Decisivo l'aiuto turco"
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L'avanzata delle milizie del Califfato ha prodotto violenti scontri nella periferia sud, dove è esplosa un'autobomba. Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani, le vittime a nord-est del Paese sono circa 50
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Le milizie dello Stato islamico sono rientrate a Kobane, la città siriana al confine con la Turchia, dopo violenti scontri con i peshmerga. Lo riferisce la Bbc citando l'Osservatorio siriano per i diritti umani. I curdi hanno accusato Ankara di aiutare gli jihadisti a oltrepassare il confine. L'assalto a Kobane è stato infatti effettuato dalla frontiera turca.
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Le forze curde avevano conquistato la città siriana al confine con la Turchia lo scorso gennaio dopo una lunga campagna sostenuta anche dai raid della coalizione internazionale anti-Isis. La sconfitta dei jihadisti a Kobane aveva avuto una grande eco internazionale e assunto un alto valore simbolico.
Scontri alla periferia sud di Kobane - Alcuni miliziani dello Stato islmico (Isis) si sono infiltrati nella periferia meridionale di Kobane-Ayn Arab, la cittadina siriana a maggioranza curda al confine con la Turchia e controllata dalle milizie curde. Secondo fonti nella regione di Kobane, sono in corso scontri armati dopo che l'Isis ha fatto esplodere un'autobomba a un posto di blocco curdo all'ingresso meridionale della città.
Ong: "Circa 50 morti nei combattimenti" - Intensi scontri sono in corso tra jihadisti dell'Isis e forze governative siriane a Hasake, capoluogo dell'omonima regione nord-orientale al confine con Iraq e Turchia. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui circa 50 persone sono morte finora nei combattimenti.