SUMMIT IN TURCHIA

Al G20 faccia a faccia Obama-Putin Francia e Usa: "Più raid contro l'Isis"

I grandi del mondo sono riuniti ad Antalya, in Turchia. Al centro dei colloqui le stragi di Parigi e le prossime mosse

15 Nov 2015 - 22:08

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La minaccia terrorista dopo le stragi di Parigi è al centro dei colloqui dei grandi del mondo, riuniti ad Antalya, in Turchia, per il G20. Il tema del terrorismo dovrebbe essere oggetto di un documento separato dalle dichiarazioni finali del vertice. Faccia a faccia tra Barack Obama e Vladimir Putin: "Imperativo risolvere la crisi in Siria". Usa e Francia lavorano per intensificare i raid anti-Isis, Erdogan: "Lottare contro chi finanzia il terrore".

Al G20 faccia a faccia Obama-Putin Francia e Usa: "Più raid contro l'Isis"

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Dalla Turchia arriva il patto contro il terrore. Le stragi di Parigi hanno stravolto l'agenda del vertice e "costretto" i leader a fare fronte comune contro l'Isis. Non solo a parole o con il minuto di silenzio per ricordare le vittime. Tutti i Paesi del G20 sono pronti a fare la propria parte, prendendo impegni. E il segnale più forte è arrivato dall'incontro tra Barack Obama e Vladimir Putin.

Il faccia a faccia - Dopo anni di gelo, i due si sono chiusi dentro una stanza, soli con i rispettivi interpreti, per oltre mezz'ora. Hanno parlano in modo "costruttivo" e sono usciti con un messaggio chiaro ma soprattutto condiviso: ora basta, "l'imperativo è risolvere la crisi in Siria", hanno detto, riconoscendo i progressi diplomatici fatti ieri a Vienna per una transizione politica con la mediazione dell'Onu.

Arriva la controffensiva militare - Il presidente americano ha concesso a Putin l'importanza degli sforzi militari russi in Siria contro l'Isis. Ma non solo. E' tornato a condannare quegli attacchi che hanno "oscurato i cieli" del mondo e si è detto pronto a braccare i terroristi, aiutando Parigi nella "caccia". Inoltre ha annunciato la sua controffensiva: gli Stati Uniti stanno lavorando con la Francia per intensificare i raid in Siria e Iraq, è il messaggio che ha affidato al suo consigliere per la sicurezza, pensando forse di andare anche oltre, in Libia e Sinai.

Renzi attende: "Reazioni di pancia non servono" - L'Italia per ora, di fronte a nuovi raid, resta alla finestra. Perché - e' il ragionamento del premier Matteo Renzi - le reazioni di pancia non servono: "ci sono quelle di cuore, ma deve prevalere la testa". La situazione - è la posizione di sempre - deve essere affrontata con una visione strategica complessiva dell'intero scacchiere regionale. Intanto il G20 si prepara a prendere impegni precisi. Lunedì è atteso un testo ad hoc sul terrorismo. Una "prima" per un vertice nato per la gestione della crisi finanziaria che dovrebbe vedere mettere nero su bianco una serie di impegni. Da quello per contrastare gli asset finanziari del terrore, a quelli per la difesa dell'aviazione ed i controlli ai confini. L'emergenza terrore è globale e serve una risposta globale, hanno spiegato anche i vertici dell'Ue.

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