ERRORI MADORNALI

Le falle del Belgio, l'indirizzo di Salah era noto:nessuno lo disse a intelligence

La polizia non ha inviato l'informazione all'anti-terrorismo. E durante la prima fuga un agente, per sbaglio, aiutò il terrorista a scappare

25 Mar 2016 - 18:37
 © ansa

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La polizia belga conosceva l'indirizzo dove si trovava Salah Abdeslam a Molenbeek dal 7 dicembre scorso, ma il fascicolo che conteneva l'informazione non è mai stato trasmesso all'anti-terrorismo. Il comitato P, che controlla l'attività della polizia in Belgio, ha aperto un'inchiesta sulla nuova falla. E dalla stampa Usa, invece, si viene a sapere che fratelli El Bakraoui, che si sono fatti saltare in aeroporto, erano nelle liste terrorismo.

Il 7 dicembre un poliziotto di Malines aveva segnalato in un rapporto il civico 79 di rue des Quatre vents, dove è stato arrestato una settimana fa Salah Abdeslam. Ma l'informazione non venne mai segnalata alle unità anti-terrorismo del Belgio.

Un poliziotto fece "fuggire" per sbaglio Salah - Il giorno del blitz, poi, avrebbe per sbaglio aiutato Salah nella fuga. "Via, via, non potete stare qui, è in corso un'operazione di polizia!": questo avrebbe gridato un agente belga ai fuggiaschi Salah Abdeslam e Amine Choukri, che scappavano dal retro della casa di Forest investita dal raid delle forze speciali del Belgio lunedì della scorsa settimana. Lo ha raccontato in diretta tv l'inviato della televisione francese TF1. I due, che sono stati arrestati quattro giorni dopo a Molenbeek, avrebbero preso la fuga "incoraggiati" dal poliziotto belga, stando alle fonti citate dall'inviato.

Fratelli El Bakraoui in liste terroristi Usa - La mancanza di comunicazione tra intelligence dei vari Paesi viene poi avvalorata da alcune indiscrezioni di stampa amaericana. I fratelli El Bakraoui, che si sono fatti saltare in aria negli attentati di Bruxelles, erano noti alle autorità americane ed erano inseriti nel database anti-terrorismo degli Stati Uniti. La notizia è stata diffusa da Nbc che cita due fonti anonime interne secondo cui Ibrahim e Khalid El Bakraoui erano stati messi in una lista come "potenziali minacce terroristiche". Non è chiaro, però, "in quale delle diverse liste del database i due fratelli fossero inseriti". Il Centro nazionale anti-terrorismo, che coordina l'intelligence sulle minacce degli estremisti, non hanno commentato.

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