Ha lottato fino all'ultimo con l'attentatore ma è stato ucciso con un colpo di pistola. Sbagliato anche un secondo fermo
L'autista polacco del Tir utilizzato per la strage di Berlino "avrebbe lottato fino all'ultimo" con l'attentatore e sarebbe stato "ancora in vita, nella cabina, al momento in cui il mezzo ha investito la folla". Intanto, dopo il pakistano rilasciato martedì, anche un secondo fermo compiuto dalle autorità si è rivelato "sbagliato".
Lotta per evitare la strage - Il terrorista "ha colpito più volte con un coltello" il 37enne polacco cui aveva rubato il Tir, il quale "si sarebbe aggrappato al volante" cercando di deviare il veicolo. Quando il veicolo si è fermato, l'attentatore avrebbe ucciso l'autista con un colpo di pistola e sarebbe scappato, sottolinea la Bild.
Nuovo fermo, ma sbagliato - A testimoniare la difficoltà nelle indagini è anche la notizia di un nuovo fermo avvenuto nelle prime ore di mercoledì mattina. "Anche questo fermato non è risultato essere l'autore" dell'attacco con il Tir al mercatino di Natale della Breitscheidplatz, spiega però sempre la Rbb. Martedì era stato rilasciato un profugo pakistano su cui si erano concretizzati sospetti della prima ora.