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Usa, Trump firma per rafforzamento dell'esercito e contro terroristi

Il presidente blinda i confini per tre mesi per difendersi dai "terroristi islamici". "Cosa fa per fermare i cittadini Usa affiliati all'Isis?", si domanda qualcuno. L'appello dell'Onu: "Non bisogna fare distinzioni né di razza né di religione"

29 Gen 2017 - 17:38

Trump ha firmato un ordine esecutivo "per una grande ricostruzione dell'esercito" e un decreto per nuovi controlli sull'immigrazione per impedire ai terroristi islamici di entrare negli Usa: sospeso quindi il programma di ammissione dei rifugiati che dal 1980 ha permesso di accogliere circa 2,5 mln di persone. Per tre mesi non potranno entrare i cittadini di Siria, Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen. Iran: "Applicheremo il principio di reciprocità".

Il caso siriano - Per quanto riguarda i profughi siriani, fuggiti a milioni dal conflitto in corso dal 2011 e di cui 18.000 sono stati già accolti, il decreto prevede che non possano più entrare, almeno fino a quando il presidente non avrà deciso che non rappresentano più una minaccia. 

Vogliamo la pace - "Mentre prepariamo il budget per la difesa da presentare al Congresso (che ne sarà felice) - ha detto Trump - la nostra forza militare non sarà messa in discussione da nessuno così come la nostra dedizione per la pace. Vogliamo la pace". Tenendo fede alla promessa fatta in campagna elettorale, il Commander in chief intende "rafforzare le forze armate degli Stati Uniti" con "nuovi aerei, nuove navi, nuove risorse e nuovi strumenti per i nostri uomini e donne in uniforme".

La minaccia-Isis alle frontiere ma quella "interna"? - Trump ha quindi annunciato controlli più stringenti per chi intende mettere piede nella nazione. L'intento è "proteggerla" dai terroristi stranieri ma la misura non fa nulla per fermare gli americani che si ispirano all'Isis come Syed Rizwan Farook (di origini pachistane) che il 2 dicembre 2015 aveva aperto il fuoco a San Bernardino (California) uccidendo 14 persone e ferendone altre 22. Oppure come Omar Mateen (di origini afgane) che il 12 giugno 2016 strappò la vita a 49 persone ferendone altre 53 in un night club a Orlando (Florida).

"Non li vogliamo", ha ribadito Trump facendo riferimento ai terroristi islamici radicali che puntano a venire in Usa. "Vogliamo essere certi di non ammettere nel nostro Paese le stesse minacce contro cui i nostri soldati stanno lottando all'estero. Vogliamo permettere l'ingresso soltanto a coloro che sosterranno il nostro Paese e che amano profondamente la nostra gente".

Trump cita 11/9 ma nel bando mancano Paesi attentatori - Nel suo ordine esecutivo, Trump ricorda l'11 settembre, sostenendo che "la politica del dipartimento di Stato impedì ai funzionari consolari di esaminare adeguatamente le richieste di visto di alcuni dei 19 stranieri che finirono con l'uccidere circa 3000 americani". Ma gli autori degli attentati provenivano dall'Arabia Saudita, dagli Emirati Arabi Uniti, dall'Egitto e anche dal Libano, tutti Paesi che Trump ha "dimenticato" nel suo provvedimento e in alcuni dei quali possiede asset. "Omessa" anche la Turchia (dove Trump ha due grattacieli), Paese a maggioranza islamica colpita recentemente da un'ondata di attentati.

Telefonata dalla Casa Bianca a Merkel e Putin - Il presidente Usa ha avuto un lungo colloquio telefonico con la cancelliera Angela Merkel e con il presidente russo Vladimir Putin.

Iran applicherà principio di reciprocità - "La decisione del governo degli Stati Uniti di colpire il popolo iraniano è un affronto a tutte le persone di questa grande nazione": per questo il governo iraniano "per proteggere la sacralità e la dignità di tutti i cittadini dell'Iran in patria e all'estero" e "per proteggerne i diritti", "attua il principio di reciprocità". Lo rende noto un comunicato del ministero degli Esteri iraniano.

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