Proposta una sanzione per chi, esercitando la cosiddetta opt out, non intende partecipare alla ripartizione obbligatoria dei profughi
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Nella proposta della Commissione europea, i Paesi che non intendono partecipare alla ripartizione obbligatoria dei profughi (esercitando la cosiddetta opt out) andranno incontro al pagamento di una sanzione dello 0,002% del Pil. E' quanto riferiscono fonti Ue. L'opt out sarà possibile solo per un anno e le motivazioni saranno vagliate da Bruxelles.
Merkel: "Italia e Grecia da sole non ce la fanno" - E' intervenuta Angela Merkel per auspicare un aiuto a Grecia e Italia, i Paesi più esposti sul fronte migranti."Grecia e Italia - ha detto la cancelliera tedesca - non possono da sole accogliere tutti i profughi che arrivano sulle coste", ribadendo che servono quote vincolanti. In conferenza stampa con il primo ministro svedese Stefen Loefven, ha poi aggiunto che, proprio sull'obiettivo di queste quote di migranti, "siamo purtroppo molto lontani e pensiamo che qualcosa debba cambiare". Ha poi aggiunto: "Sono ottimista che alla fine troveremo una soluzione comune. Non accadrà domani, né la prossima settimana, ma prima o poi ci arriveremo"."I nostri argomenti non sono i numeri ma i valori - ha sottolineato -. Valori universali che l'Europa è tenuta a rispettare".
"Io sono assolutamente convinta che questa sia una questione cruciale per il futuro dell'Europa, e su questo si mostrerà se si sia costruita un'Europa dei valori". Se l'Ue non riuscisse a gestire la crisi dei profughi in maniera equa, ha ripreso, "in questo momento in cui il mondo ci guarda, questo si tradurrebbe in un danno enorme anche per l'accettazione dell'Europa". Certo si pone il tema dell'economia, ha ripreso, "ma al momento io ho altre preoccupazioni". Quindi, ha concluso, affrontando il problema con "rispetto per le posizioni altrui, perché non dobbiamo insultarci reciprocamente, bisogna essere chiari".
Renzi: "Rimpatri europei" - "Si inizino a costruire in Ue politiche di immigrazione serie e solide oltre l'emozione". Lo ha detto martedì sera all'assemblea dei senatori Pd Matteo Renzi. Il premier italiano ha invocato "una politica seria in Africa. Un approccio europeo, con hotspot e rimpatri europei, perché le due cose o si tengono insieme o non reggono. E - ha aggiunto - superare Dublino che è un capolavoro, si fa per dire, di quelli che ci fanno la morale".
Altri arrivi sulla rotta balcanica - Continua intanto il flusso di migranti e profughi lungo la rotta balcanica. Secondo l'Unhcr, l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati, solo lunedì 7mila siriani sono giunti in Macedonia dalla Grecia, un numero record. Da lì tutti proseguono, anche a piedi, per Serbia e Ungheria. Almeno altri 30 mila migranti sono in attesa nelle isole greche, 20 mila solo a Lesbo.
Germania: "Pronti ad accogliere 500mila profughi l'anno" - E la Germania, tramite il vicecancelliere Sigmar Gabriel, annuncia che può accogliere 500mila migranti all'anno per alcuni anni. "Penso che possiamo farcela certamente con mezzo milione di persone, per alcuni anni", ha affermato. "Non ho dubbi, forse anche di più".
Da Ue 4 milioni all'Ungheria per l'emergenza - La Commissione Ue ha allocato quattro milioni di euro di fondi di emergenza all'Ungheria per far fronte all'emergenza profughi. Lo stanziamento di Bruxelles arriva dopo la richiesta presentata da Budapest a metà agosto. La somma sarà utilizzata per rafforzare il sistema di accoglienza del Paese. Inoltre, il commissario Ue all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos sarà a Budapest entro fine settembre.
Muro anti-migranti in Ungheria, Orban: "Accelerare" - Intanto il premier ungherese Viktor Orban ha dichiarato al quotidiano Magyar Idok: bisogna "accelerare" la costruzione del muro al confine con la Serbia, dove servono più operai. Il 15 settembre è il termine annunciato per la fine dei lavori.