Immediata la risposta della Commissione Ue: "Se Ankara vuole lo stop ai visti rispetti i criteri"
Se i cittadini turchi non saranno esentati dal visto per entrare nell'Unione europea entro il mese di ottobre, la Turchia non riconoscerà più la convenzione con Bruxelles sui rifugiati, firmata a marzo. A lanciare l'ultimatum a Bruxelles è il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, in una intervista al giornale tedesco "Frankfurter Allgemeine Zeitung".
Secondo il capo della diplomazia turca, la convenzione sui rifugiati "funziona perché la Turchia ha intrapreso misure serissime", compresa la lotta contro i trafficanti di uomini. Ma tutto questo, ammonisce Cavasoglu, "dipende dall'esenzione dei visti per i nostri cittadini, prevista anche dall'accordo del 18 marzo".
Ankara: "Nessuna minaccia ma è arrivato il momento di avere un termine" - Il ministro dice che la sua "non è una minaccia", ma puntualizza: "Se non si arriva alla liberalizzazione dei visti dovremo ricusare l'accordo sui rifugiati". Per questo, Ankara si aspetta "un termine fisso", a partire dal quale i turchi non avranno più bisogno del visto per entrare in Ue: "Può essere inizio o metà ottobre, ma ci aspettiamo una data fissa", conclude.
Ue: "Se Ankara vuole lo stop ai visti rispetti i criteri" - Rapida la risposta della Commissione Ue. "Il presidente Juncker è stato molto chiaro in numerose occasioni, se la Turchia vuole la liberalizzazione dei visti, deve soddisfare i criteri", ha fatto sapere un portavoce. "Priorità della Commissione è assicurare la piena attuazione" dell'intesa Ue-Turchia. "Ci aspettiamo sia la stessa cosa da parte del nostro partner. La tempistica finale dell'abolizione dipenderà sia da quando la Turchia ultimerà il lavoro, sia da quando i co-legislatori prenderanno la decisione finale".