L'Fbi ha intanto aperto un'inchiesta: l'ipotesi è quella che l'attacco sia venuto effettivamente da Paesi stranieri
"Sappiamo che i servizi di intelligence russi hanno hackerato il Comitato nazionale democratico e sappiamo che hanno organizzato la diffusione di molte e-mail". Hillary Clinton non usa giri di parole e in un'intervista a Fox News accusa Mosca della cyber-intrusione nel sistema informatico della sua campagna elettorale. Nel mirino della candidata dem alla presidenza Usa anche il suo sfidante, Donald Trump, accusato di dare sostegno al presidente Putin.
Mosca: "Accuse offensive e scandalose" - Le accuse che Hillary Clinton rivolge a Mosca per l'attacco hacker sono "scandalose" e "offensive": lo sostiene l'ambasciatore Andrei Krutitskikh, rappresentante speciale di Putin per la cooperazione internazionale nella sicurezza informatica. "Penso che sia semplicemente scandaloso - ha detto il diplomatico - e un segno di debolezza arrivare a questo tipo di argomentazioni. La mia posizione - ha aggiunto - è basata sul fatto che gli americani non hanno presentato e non presentano nessuna lamentela ufficiale".
Le prove degli americani - La portavoce della campagna elettorale di Hillary, Nick Merrill, ha affermato che da verifiche condotte fino ad ora non sono emerse indicazioni che il sistema interno della campagna stessa sia stato compromesso, è tuttavia emerso che gli hacker sono arrivati al programma utilizzato per condurre analisi sull'elettorato che, sebbene non contenga informazioni precise di tipo personale o finanziario su elettori, sostenitori o finanziatori, rimane zeppo di indicazioni spesso utilizzate per costruire messaggi elettorali e contatti ad hoc.
Anche le indagini dell'Fbi guardano verso la Russia - Da parte sua l'Fbi ha confermato in una nota che sta esaminando segnalazioni di "cyber-intrusioni riguardanti diverse entità politiche" senza identificare i destinatari dell'attacco. E' chiaro quindi che se le verifiche in corso mobilitano l'agenzia federale e il dipartimento di Giustizia è concreto il sospetto che dietro l'azione di pirateria informatica possa esserci l'intelligence di Paesi stranieri e la Russia in particolare.
Un fattore che nemmeno il presidente Barack Obama si è sentito di escludere a proposito dell'intrusione del sistema del Comitato Democratico Nazionale (Dnc) rivelata la scorsa settimana alla vigilia della convention democratica a Philadelphia e su cui confluiscono gran parte delle interpretazioni di esperti di intelligence e cybersicurezza a Washington.
La pubblicazione delle mail del comitato democratico: la Russia voleva sabotare Hillary Clinton? - E date le conseguenze politiche di quella operazione - che ha portato alla diffusione da parte di Wikileaks delle mail che dimostrerebbero favoritismi da parte dei vertici del comitato verso Hillary Clinton e ai danni di Bernie Sanders - non si placano i dubbi sul coinvolgimento dei rivali del fronte Trump o l'intenzione di Mosca di sabotare la corsa di Hillary per favorire quella del tycoon di New York verso la Casa Bianca.