Duro il portavoce della Casa Bianca: "Dopo quello che ha detto non può fare il presidente". Sdegno di Francia e Regno Unito: "Alimenta l'odio"
© -afp
Una "totale chiusura" all'ingresso dei musulmani negli Stati Uniti, fino a quando "i rappresentanti del nostro Paese non avranno capito cosa sta succedendo". E' l'idea di Donald Trump dopo l'attacco a San Bernardino, in California. Ancora una volta il candidato per la nomination repubblicana nella corsa alla Casa Bianca alza il tiro in un dibattito già acceso quanto delicato. "Internet alimenta l'estremismo: va chiuso", ha aggiunto.
Proprio mentre il presidente Barack Obama tenta di rassicurare, di invitare all'unità pur nella consapevolezza del pericolo, della necessità di restare vigili, insieme con la comunità musulmana in America, in un appello all'unità contro la paura. Il miliardario di New York lancia la sua "sfida" con un comunicato diffuso dallo staff della sua campagna elettorale: "Donald J. Trump chiede una totale e completa chiusura all'ingresso dei musulmani negli Stati Uniti fino a quando i rappresentanti del nostro Paese non capiscono cosa sta succedendo", si legge nella nota, che cita uno studio di Pew Research "tra gli altri, secondo cui c'è grande odio verso gli americani tra una grande fetta della popolazione musulmana".
Quindi una sfilza di numeri, tra cui uno studio del Center for Security Policy, un think tank di base a Washington, secondo cui il 25% degli interpellati hanno sottolineato che la violenza contro gli americani negli Usa è giustificata come "parte della jihad globale". Quindi i motivi di quest'ultima controversa presa di posizione nelle parole dello stesso Trump: "Senza guardare ai vari sondaggi, è ovvio a chiunque il livello di odio oltre il comprensibile. Dobbiamo determinare da dove questo odio provenga e perché".
"Fino a quando non saremo in grado di determinare e capire questo problema e la pericolosa minaccia che pone - ha proseguito - il nostro Paese non può essere vittima di orrendi attacchi da parte di gente che crede solo nella jihad e non ha il senso della ragione o rispetto per la vita umana. Se vincerò le elezioni da presidente, torneremo a fare di nuovo l'America grande". E la precisazione del suo portavoce, Corey Lewandowski, che alla domanda su chi sarebbe oggetto di questa 'restrizione', se immigrati o anche studenti e turisti, ha risposto: "Tutti".
Immediata e secca la reazione della Casa Bianca: le parole di Donald Trump "sono totalmente contrarie ai nostri valori come americani, ma anche contrari alla nostra sicurezza", ha detto il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca Ben Rhodes interpellato dalla Cnn. Ciò che ha detto sui musulmani "lo squalifica come possibile presidente", ha aggiunto il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest. Sdegnati anche i leader di Francia e Regno Unito. "Trump, come altri, alimenta l'odio: il nostro unico nemico è l'islamismo radicale", è il tweet di Manuel Valls, che paragona Trump alla Le Pen. "Inutile e semplicemente sbagliato", ha detto invece David Cameron.
E' durissima la reazione della comunità musulmana negli Stati Uniti alle prese di posizione di Donald Trump. E' "anti-americano", è "incosciente", "sembra piu' il leader di un gruppo di linciaggio che il leader di una grande nazione come la nostra", ha detto Nihad Awad, direttore esecutivo del Council on American-Islamic Relations.
In un comizio in South Carolina, poi, Trump ha affermato che gli Usa dovrebbero considerare l'idea di "chiudere" internet e i social media, per arginare la diffusione degli estremisti online. "Stiamo perdendo un sacco di persone a causa di internet, dobbiamo fare qualcosa", ha sottolineato il "re del mattone" candidato repubblicano alla Casa Bianca. "Dobbiamo vedere Bill Gates, chi capisce realmente cosa sta succedendo, e parlare con loro - ha aggiunto - E magari in alcune zone bisogna 'chiudere' internet in qualche modo". "Qualcuno dirà - ha concluso Trump - 'oh la libertà di stampa, la libertà di stampa'. Ma questa è gente stolta".