"Non devo fare una recita a copione per far vedere che siamo tutti uniti", ha detto il premier riferendosi alla conferenza stampa congiunta di Merkel e Hollande
"Non sono soddisfatto delle conclusioni" del vertice "su crescita e immigrazione". Per questo "non posso fare una conferenza stampa con Merkel e Hollande", che invece le condividono. "Non devo fare una recita a copione per far vedere che siamo tutti uniti". Matteo Renzi non fa nulla per nascondere la sua delusione al termine del vertice europeo di Bratislava, il primo senza la Gran Bretagna, che avrebbe dovuto ricompattare l'Europa.
E mentre al piano terra del centro congressi la cancelliera tedesca e il presidente francese in conferenza stampa congiunta ricompattano il vecchio schema franco-tedesco e assicurano che lo spirito del summit è "la collaborazione", il premier spara a zero sull'ennesima occasione mancata per l'Europa. E assicura che se non cambieranno le politiche sull'economia e l'immigrazione l'Ue "rischia molto".
Il vertice a Bratislava, dice, "non è stato tempo perso. Ma definire il documento sui migranti di oggi un passo avanti richiede della fantasia" degna dei "funamboli da vocabolario. Si sono ridette le solite cose e io gliel'ho detto molto chiaramente: 'Non è che potete pensare che con l'accordo con la Turchia avete risolto tutti i vostri problemi'". E va oltre. O "l'Ue fa accordi con i Paesi africani o li facciamo da soli", perché è ovvio che "l'unica cosa che fa la guardia costiera" europea non può essere "portare i migranti in Sicilia". Ora, "vogliamo vedere i fatti".
Stessa schiettezza sulla crescita: l'austerity, propugnata in primis dalla Germania della Merkel, "non ha funzionato", bisogna cambiare politica, serve "una chiara strategia di crescita". E anche qui, un avvertimento: il fiscal compact è in scadenza, dopo 5 anni "si deve decidere cosa fare, se ha un futuro o no". E come la pensa l'Italia è piuttosto chiaro. Così come è chiaro il divario con Francia e Germania. "Definire il direttorio a tre la soluzione dei nostri problemi è stata valutazione fatta da alcuni che non ho mai condiviso", si smarca Renzi.
E con un occhio anche al referendum assicura "ai cittadini italiani" che le rigidità europee non impediranno al governo di continuare ad abbassare le tasse, così come di mettere in sicurezza le scuole italiane. "Se l'Europa deve riavvicinarsi ai cittadini non può essere quel soggetto che mi impedisce di intervenire in edilizia scolastica", commenta. E ricorda che tra le regole che in Europa devono essere rispettate non c'è solo il deficit, ma anche il "surplus commerciale. E ci sono alcuni Paesi che non le rispettano, il principale e' la Germania".
Al piano terra nel frattempo si sta svolgendo tutto un altro film. Merkel e Hollande rinsaldano - anche plasticamente, con una conferenza stampa a due che non avveniva dal 2011, quando accanto alla Merkel c'era Sarkozy e i due risero parlando di Berlusconi - l'antico asse. Dicono che la loro apparizione e' il simbolo dell'impegno franco-tedesco. Che l'Europa deve tornare ad essere "portatrice di speranza", che la collaborazione è totale.
La speranza però non l'ha persa neppure Renzi. In un tweet a fine giornata dice che l'Europa è a rischio. Ma in conferenza stampa avverte pure che il tempo non è ancora scaduto, ci sono ancora sei mesi. E non vanno sciupati. "Si è convenuto che l'orizzonte che ci porta da qui fino all'appuntamento di Roma, a marzo 2017, è ufficialmente il momento chiave", ma deve essere "un percorso che dovrà caratterizzarsi su alcune scelte chiare, altrimenti non saremo in grado di dare risposte all'altezza del messaggio e della sfida arrivati con la Brexit".
Dichiarazione di Bratislava: Ue resta indispensabile - "Sebbene un Paese abbia deciso di lasciarla, l'Unione europea resta indispensabile per il resto di noi". E' quanto si legge nella Dichiarazione di Bratislava, documento finale del vertice. "La Ue non è perfetta ma è il migliore strumento" davanti alle nuove sfide. I 27 affermano che "abbiamo bisogno di migliorare le comunicazioni tra noi, Stati membri, con le istituzioni europee, ma ancora di più con i cittadini e focalizzarsi" sulle loro attese "con coraggio per affrontare le soluzioni semplicistiche delle forze estremiste e populiste".
Tusk: "Determinati a correggere gli errori del passato" - "Siamo determinati a correggere gli errori del passato" e "la valutazione è sobria, ma non pessimistica", afferma il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, aggiungendo che la road map decisa a Bratislava "guiderà i nostri prossimi vertici". "Spero che ciò porti alla ricostruzione della fiducia nella Ue", sottolinea.
Juncker: "Renzi era d'accordo sul mio programma" - "Non sono il portavoce di Renzi, ma credo che sull'essenziale appoggi il discorso che ho fatto al Parlamento europeo sullo stato dell'Unione". Così Jean Claude Juncker commenta le dichiarazioni del premier, insoddisfatto dell'andamento del vertice. "Renzi era molto positivo quando si è espresso sugli elementi principali di quel discorso. Era completamente a favore", ribadisce il presidente della Commissione Ue.