Dal vertice straordinario sull'immigrazione ampia disponibilità ad aumentare i fondi a disposizione ma sulla distribuzione dei rifugiati tutto rinviato
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Dal vertice straordinario della Ue sul problema immigrazione, l'operazione Triton ottiene il triplo dei fondi destinati sino ad ora. Nello stesso tempo è stato conferito un mandato all'Alto rappresentante Federica Mogherini di "iniziare subito la preparazione di un'eventuale operazione Pesd". Ancora poca chiarezza sulla ripartizione degli immigrati in arrivo.
Secondo fonti del Consiglio europeo la Mogherini sarà all'Onu a New York già martedì ed il giorno successivo a Washington, per incontri già programmati, in quell'occasione parlerà della possibilità di condurre un'operazione Pesd contro gli scafisti. Perché quello che appare certo è che per metterla in atto serve un via libera dalle Nazioni unite, come detto anche dal presidente francese Hollande. "Serve una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu e spero la si possa avere in tempi relativamente brevi" aggiungendo che presto affronterà la questione anche con il presidente russo, Vladimir Putin.
Hollande ha poi comunicato che Francia e Gran Bretagna, nella loro veste di membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu, prenderanno l'iniziativa di proporre una risoluzione per avere la copertura delle Nazioni Unite alla missione finalizzata alla distruzione delle imbarcazioni degli scafisti. Al di là della cornice legale, e della necessaria copertura Onu, il governo di Tripoli (uno dei tre presenti in Libia e non riconosciuto dall'Ue) ha già lanciato il suo altolà, facendo sapere, attraverso il suo ministro degli Esteri Muhammed El-Ghirani, che "non accetterebbe mai che l'Ue bombardi presunte basi di trafficanti". Critico verso una missione sul modello di Atalanta anche il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, che preferisce "operazioni di polizia internazionale in collaborazione con i Paesi della sponda sud". Sulla lotta agli scafisti si prevede anche un aumento del sostegno a Tunisia, Egitto, Sudan, Mali e Niger, tra gli altri, per monitorare e controllare le frontiere, rafforzando le operazioni Pesd gia' in corso nella regione; una collaborazione al livello politico con i partner africani; e si proporra' all'Unione africana di tenere un summit sul tema, a Malta, nei prossimi mesi.
Nel frattempo l'operazione Triton incassa il triplo delle risorse, raggiungendo 120 milioni di euro, ovvero il budget di Mare Nostrum. Le conclusioni del summit offrono un colpo di scena in positivo e la solidarietà Ue prende corpo con una serie di misure. Ma su ricollocamento e reinsediamento, con una distribuzione tra Stati, il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker avrebbe voluto "un risultato più ambizioso". Le resistenze sono forti e resta la volontarietà.
Merkel: "Nessuna decisione sulla cifra dei rifugiati" - "Per oggi non è stata stabilita nessuna cifra" sul numero dei rifugiati che l'Ue è pronta ad accogliere. Lo ha affermato la cancelliera tedesca Angela Merkel al termine del vertice a chi le chiedeva conferma dei 5 o 10mila rifugiati di cui si era parlato nel pomeriggio. "Vogliamo sviluppare procedure per la redistribuzione dei rifugiati in tempi di emergenza con un progetto pilota", ha quindi continua to Merkel, secondo cui "è possibile una strada diversa da Dublino ma dipende anche dalla forza economica di un paese". La cancelliera ha ribadito quindi "l'ineguale distribuzione" dei rifugiati nei Paesi Ue che vede Svezia e Germania prime in Europa per l'accoglienza.
Nessun problema invece sul fronte economico. "E' importante ricordare che oggi abbiamo deciso di triplicare i fondi disponibili per Triton ma "se ne abbiamo bisogno di più li metteremo, non falliremo per mancanza di soldi" ha detto la Merkel sottolineando che "per la Germania, se i soldi non sono sufficienti li aumenteremo di nuovo".