Il 15° Rapporto Aniasa bacchetta il governo
Il mercato auto italiano sembra finalmente fuori dalle secche. Nel 2015 ha quasi sfiorato gli 1,6 milioni di nuove immatricolazioni, oltre 200 mila superiori al dato 2014, ma certo ben lontano dai 2,5 milioni annui di 10 anni fa. A leggere tra le linee, però, si scopre che gran parte dellʼincremento si deve al settore dellʼautonoleggio, a breve e lungo termine, che vale ormai il 19% delle immatricolazioni.
Insomma, se il mercato auto si riprende, il merito è delle aziende riunite nellʼAniasa, lʼAssociazione nazionale dellʼautonoleggio e servizi automobilistici di Confindustria, che ha pubblicato il suo 15° Rapporto annuale. Lo scorso anno le aziende di settore hanno fatturato più di 5,4 miliardi di euro, il 5,7% in più del 2014, e hanno immatricolato 317 mila veicoli. Grazie a una flotta complessiva di 730.000 veicoli, le aziende Aniasa contribuiscono per due miliardi di euro alle entrate fiscali dello Stato. E nei primi 4 mesi del 2016 la tendenza è ulteriormente cresciuta, con un contributo alle immatricolazioni in crescita del 7,4%, e ciò nonostante “una burocrazia e una normativa ferma al palo, che non disciplina adeguatamente le nuove forme di mobilità”, come recita impietoso il rapporto.
Un vero e proprio boom è quello del car sharing, il servizio di condivisione di auto lanciato nel 2013, che oggi vanta numerosi attori (costruttori auto, grandi aziende, istituzioni), ma sono ancora poche le città che se ne servono. Ad aprile 2016 gli italiani iscritti alle varie piattaforme di car sharing sono 650 mila, per 11 milioni circa di noleggi. I veicoli in flotte sono quasi 4.500 e le stesse flotte si stanno diversificando, con la disponibilità anche di vetture elettriche e scooter. Milano resta leader con 323 mila utenti e quasi 1.900 veicoli, seguita da Roma con 226 mila utenti e 1.200 veicoli e Torino con soli 54 mila utenti e 810 veicoli. Ma esperienze positive si registrano pure a Firenze, Verona e Bari.