New look, old style

Suzuki Vitara, ritorno alle origini

Lʼagilità resta la prima dote del fuoristrada

22 Mar 2015 - 09:43
 © ufficio-stampa

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La prima cosa che balena in mente della nuova Suzuki Vitara è che sia un poʼ il ritorno alle origini del fuoristrada. Unʼinversione a U che comincia dalle dimensioni: i 4,17 metri di lunghezza sono un bel poʼ in meno (30 cm circa) della Grand Vitara, e non è un caso che quel "Grand" sparisca dalla denominazione del nuovo modello. Ma Suzuki non butta tutto via con lʼacqua sporca e lascia alla nuova Vitara la funzionalità delle 5 porte e la robustezza della scocca. Tgcom24 ha provato la versione 1.6 benzina a Cascais, in Portogallo.

Suzuki Vitara, ritorno alle origini

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Quel che unisce i vecchi modelli e la nuova generazione di Vitara è la collaudata agilità nei percorsi off-road. Suzuki ha ideato un sistema di trazione a gestione elettronica ‒ Allgrip il nome ‒ che ottimizza la marcia in base al tipo di percorso. Dal tunnel centrale il guidatore può scegliere tra 4 modalità di marcia: Auto, Sport, Snow e Lock. Se le prime tre sono intuitive nella loro qualità dinamica, Lock prevede lo slittamento limitato dei differenziali, trasferendo la coppia agli pneumatici con maggior aderenza. Gli ingegneri nipponici hanno anche alleggerito (e di ben 360 kg!) lʼauto rispetto alla Grand Vitara e questo, oltre allʼagilità, migliora anche lʼefficienza dei motori, peraltro di cilindrata più piccola: 1,6 litri sia il benzina che il diesel. Nel misto stradale affrontato, lʼauto viaggia fluida e serena, comoda per il cambio automatico con levette al volante.

Il design di Vitara cambia, nella sostanza delle dimensioni, ma non nel look immediato che lo rende subito riconoscibile come un Suv della famiglia Suzuki. Il design è frizzante e strizza lʼocchio con coraggio al target femminile. Tra colori di carrozzeria e combinazioni bicolore ci sono 14 soluzioni, più i due pacchetti "Urban” e "Rugged". Il portellone ha una linea pulita, Suzuki rinuncia alla visibilità della ruota di scorta per conferirgli un total look metropolitano, ingentilito e non poco dal bel tetto apribile (optional). La stessa vivacità connota gli interni, ma i materiali sono piuttosto basici, a meno che non si scelga lʼopzione V-More che aggiunge il pannello del cruscotto in tinta con la carrozzeria. Bello il monitor touch screen da 7 pollici, la retrocamera di parcheggio e lʼintegrazione dello smartphone col sistema MirrorLink di bordo.

La dotazione tecnologica è davvero importante. Generosa la gommatura ‒ 17 pollici e misura 215/55 ‒ e presenti tutti i dispositivi di sicurezza principali: ESP, controllo di trazione TCS, ABS con ripartitore di frenata EBD, lʼAdaptive Cruise Control, lʼausilio per le partenze in salita e la marcia frenata in discesa. Sette gli airbag di serie, ma a spiccare è la presenza su tutte le versioni del Radar Brake System, il sistema di frenata dʼemergenza Suzuki: sotto il classico logo S della griglia si nasconde un radar che serve a evitare i tamponamenti, intervenendo autonomamente sui freni se rileva il rischio dʼincidente.

Un bel crossover cittadino ma con doti allroad che sono il marchio di fabbrica Suzuki. Proposto sul mercato italiano con prezzi che partono da 19.900 euro, per arrivare ai 27 mila della versione 1.6 turbodiesel V-Top 4WD, che di serie ha pure il navigatore. La promozione lancio prevede diesel 2WD allo stesso prezzo del benzina, i due motori sviluppano anche la stessa potenza di 120 CV. Sulla versione a benzina il cambio automatico costa 1.500 euro in più, ma a nostro avviso è preferibile al 5 marce manuale previsto di serie.

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