Ma ora tocca alla Civic Type R da 320 CV
Il “Futuro elettrico” di Honda va in scena a Ginevra con la stessa enfasi dellʼimpegno sportivo in Formula 1 e della nuova Civic Type R stradale. Segno che Honda sta bene in salute, è un costruttore indipendente e ha chiuso il 2016 in Europa con 160 mila auto vendute, un incremento di oltre il 20% sullʼanno precedente, molto più di quanto sia cresciuto il mercato (+6,8%).
La notizia è però che, entro il 2025, i due terzi delle vendite europee di Honda saranno relative a veicoli alimentati con motori elettrici. Già nel 2018 ci sarà però un nuovo modello ibrido, declinato anche nella soluzione plug-in, cioè ricaricabile. In futuro ci saranno anche vetture a celle combustibili alimentate a idrogeno, come la Clarity Fuel Cell esposta a Ginevra e considerato il veicolo più avanzato al mondo con questa tecnologia, capace di affrontare un viaggio in assoluta serenità visti i 700 km di autonomia. Più della Toyota Mirai, che però nel frattempo è già commercializzata in alcuni Paesi europei.
Nella stessa ottica modernista si muove il prototipo NeuV di Honda, tutto elettrico ma soprattutto capace di dialogare con lʼuomo. Merito dellʼinterfaccia “emotion engine”, che si prefigge l’obiettivo di acquisire in tempo reale informazioni sul conducente e di sfruttare i tempi morti di non uso (96% della vita di unʼauto) per cedere energia alla rete elettrica. Nella dotazione del veicolo anche il monopattino elettrico “Kick ‘n Go” per percorrere gli ultimi metri o qualche chilometro prima di raggiungere lʼufficio o un luogo in centro.
Veniamo alla novità di prodotto principale, la nuova Honda Civic Type R, che a breve entrerà in produzione nello stabilimento inglese di Swindon e sarà nelle concessionarie per lʼestate. Il motore 2.0 turbo VTEC sviluppa 320 CV e 400 Nm di coppia, e a tanta potenza aggiunge un’aerodinamica ottimizzata che ne esalta le prestazioni. E poi la Formula 1, col team McLaren-Honda e il motore V6 RA617H turbo da 1.6 litri di questʼultima montato sulle monoposto guidate da Fernando Alonso e il giovane Stoffel Vandoorne.