Riflessi

Sbadiglio: "contagia" chi si ama

Più frequente tra amici, parenti, coppie

13 Dic 2011 - 09:47
 © Dal Web

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Il nostro vicino di scrivania sbadiglia senza pudore: bastano pochi attimi e sentiremo l'irrefrenabile necessità di imitarlo. Lo sbadiglio è "contagioso", lo sappiamo  tutti, ma uno studio ci rivela che si trasmette più facilmente tra persone che hanno tra loro un legame empatico, come amici, parenti stretti, partner.  

Lo rivelano gli scienziati Ivan Norscia ed Elisabetta Palagi, del Museo di storia naturale e del territorio dell'Università di Pisa e dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr di Roma. "Lo sbadiglio 'contagioso' - spiega Palagi - è un fenomeno più moderno, dimostrato finora solo in alcune scimmie (scimpanzé e babbuini gelada) e nell'uomo e ipotizzato anche per animali con capacità cognitive e affettive sviluppate come il cane. Nell'essere umano normalmente lo sbadiglio può essere evocato da un altro sbadiglio entro cinque minuti''. 
Lo studio, sostenuto anche dagli zoo di Pistoia, Falconara (Ancona) e Lignano Sabbiadoro (Udine), si basa su una rigorosa raccolta di dati etologici, effettuata nel corso di un anno su più di 100 uomini adulti e corrispondenti a oltre 400 coppie di 'sbadiglianti', osservati in diverse situazioni, ad esempio durante i pasti, sul treno, al lavoro. 
Le osservazioni sono state effettuate in Italia e Madagascar e hanno coinvolto persone di diverse nazionalità. Nel campione sono stati compresi soggetti che non si conoscevano, coppie di conoscenti che si frequentano solo in quanto avevano un terzo elemento comune, come il lavoro o un amico, e infine amici che si frequentano per scelta, parenti stretti come nonni/nipoti, genitori/figli, fratelli e compagni di vita. ''Un'analisi statistica basata su modelli lineari misti - aggiunge Norscia - ha rivelato che la presenza e la frequenza di contagio non è influenzata da differenze di contesto sociale o dalle modalità di percezione (sentire uno sbadiglio evoca una risposta tanto quanto vederlo, o vederlo e sentirlo), né da differenze di età, di genere o di nazionalità, ma dalla qualità della relazione che lega chi sbadiglia e chi 'riceve' ". Insomma, lo sbadiglio si diffonde più facilmente tra persone che si amano, ovvero tra familiari o coppie, mentre il contagio diminuisce progressivamente tra amici, conoscenti e sconosciuti.

Spiega ancora Elisabetta Visalberghi, coordinatore dell'Unità di primatologia cognitiva dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr: '' A favore di questa ipotesi ci sono anche dati neurobiologici. Esistono studi che mostrano come le zone del cervello che si attivano durante la percezione di uno sbadiglio altrui sono in parte sovrapposte a quelle legate alla sfera emotiva. Possiamo dire che lo sbadiglio è indice non solo di noia, ma anche di empatia''.

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