Mare e montagna

Insidie d'estate: difendiamoci così

Vademecum contro meduse e punture

19 Lug 2012 - 11:22
 © Getty

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I nemici dell'estate sono in agguato e pronti a pungere: non solo zanzare e vespe, ma anche creature marine come meduse, pesci ragno e scorfani. Al mare a i monti in estate aumenta il rischio di punture di insetti e animali. A poco serve consolarsi pensando che anche questi animali, con i quali è meglio evitare incontri ravvicinati, hanno una funzione vitale per l'ecosistema: dal nostro punto di vista sono soprattutto compagni di vacanza indesiderati, dai quali dobbiamo difenderci. Ora il Dipartimento di sanità pubblica dell'Ausl di Cesena, in collaborazione con l'unità operativa di Medicina d'Urgenza, diffonde un nuovo vademecum con i consigli per i corretti comportamenti. 

Ad esempio, in caso di punture di api,occorre togliere rapidamente il pungiglione conficcato nella cute, evitando di strizzare la ghiandola velenifera annessa e usando una lama o la punta di un'unghia per scalzare la sacca dalla parte contraria al pungiglione e applicare del ghiaccio per alleviare il dolore. Nel caso in cui, nei minuti o nelle ore successive alla puntura si presentino altri sintomi, come pallore, sudorazione, vertigini, difficoltà respiratorie, è necessario rivolgersi subito al proprio medico o al pronto soccorso. Chi sa di essere allergico, poi, deve dotarsi di farmaci antistaminici e cortisonici per le reazioni cutanee, e di adrenalina pronto-impiego per le reazioni allergiche gravi. 
Anche un tuffo in mare può portare a qualche brutto incontro, ad esempio con una medusa. I tentacoli di questo animale rilasciano piccole vescicole urticanti che rimangono attaccate alla cute. In questo caso è meglio rimanere nell'acqua salata il più possibile, cercando di allontanarle con la mano a piatto o con un oggetto sottile e rigido tipo una scheda bancomat. E' invece sbagliato sciacquare con acqua dolce o applicare ammoniaca sulla zona colpita, come di solito si consiglia di fare: è in realtà un errore da evitare. 
Se si ha la sfortuna di appoggiare un piede su una tracina, un pesce ragno o  scorfani, occorre fare attenzione alla tossina che il pesce inocula attraverso le spine dorsali. In questo caso si ottiene sollievo al dolore intenso causato dalla puntura immergere la parte colpita in acqua calda, alla massima temperatura che si riesce a sopportare e mantenerla per qualche tempo (anche un'ora). Il veleno infatti è termolabile e viene neutralizzato dal calore. Poi si disinfetta la zona e si asportano le eventuali spine presenti. Ovviamente il ghiaccio e le sostanze refrigeranti sono sconsigliabili, come pure l'ammoniaca.
Qualche inconveniente può capitare anche in montagna, ad alta quota. Per chi ama le passeggiate, infatti, un potenziale rischio sono i morsi di vipera: in questi casi occorre tranquillizzare l'infortunato, non perdere la calma, immobilizzare l'arto come se fratturato e raggiungere l'ospedale. Mai incidere, succhiare il punto di inoculo, applicare ghiaccio, assumere alcolici o somministrare medicinali fuori dall'ospedale.

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