Il ministro delle Infrastrutture: "Ben venga il dialogo con tutti, d'altronde le posizioni nostre e di Renzi non sono così lontane"
© Ansa
Sulla legge elettorale "ben venga il dialogo con tutti, con FI e le opposizioni, ma la maggioranza farà una proposta unica". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, che ha spiegato: "Ci sarà un confronto fra Renzi, Alfano e gli altri, perché la riforma è uno strumento importante e deve essere cambiata non solo perché l'ha detto la Consulta". "Non mi sembra - ha poi aggiunto - che le posizioni nostre e di Renzi siano lontane".
"Mi sembra che il Mattarellum non abbia funzionato come non ha funzionato poi il Porcellum, anche perché i paracadutati c'erano in entrambi i casi", ha proseguito. "Ne vedo tante di ipotesi in campo", ha osservato il ministro per il quale il Mattarellum non sarebbe nemmeno adatto "al tripolarismo che si sta presentando" in Italia. Lupi ha concluso ricordando ai giornalisti quali sono "le condizioni" illustrate al Pd: salvaguardia del bipolarismo, potere di scelta da parte dei cittadini e governabilità.
Boldrini: "Legge elettorale sia priorità non negoziabile" - "L'augurio è che nei primissimi mesi del 2014 si riesca a votare qui a Montecitorio la nuova legge elettorale". Parola del presidente della Camera, Laura Boldrini. "Deve essere - ha detto - una priorità non negoziabile. Farla sarà la linea guida della mia attività dei prossimi tempi".
La proposta di FI: "Premio maggioranza e bipartitismo" - "Vince chi prende un voto in più indipendentemente da quanti elettori votano, un premio di maggioranza e una legge che sia chiaramente bipolare o meglio ancora che punti al bipartitismo. Queste le linee principali dell'eventuale nuova legge elettorale che piacerebbe a Denis Verdini, l'ex coordinatore del Pdl ora in Forza Italia.
Bondi va all'attacco di Napolitano - L'esponente di Forza Italia Sandro Bondi, intanto, attacca il Capo dello Stato sul tema legge elettorale. "Non voglio credere che il Presidente della Repubblica intervenga nel dibattito interno alle forze politiche per assecondare la richiesta di Alfano, il quale avrebbe chiesto al Pd di non arrivare all'approvazione definitiva della riforma fino ad aprile, in modo da avere la garanzia che si arrivi al 2015".