Apertura del governo a una modifica che vincoli il numero dei senatori di ciascuna Regione alla loro consistenza demografica
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Il governo è "disponibile" a una modifica della composizione del futuro Senato delle autonomie che ancori il numero dei senatori di ciascuna Regione alla loro consistenza demografica, come dice il ministro per le Riforme, Elena Boschi. Prevista inoltre la presenza di 21 senatori di nomina quirinalizia: saranno, sottolinea il ministro, persone "lontane dalle contese politiche, a marcare i connotati di garanzia del Senato stesso".
Boschi: "Bene dibattito, ma sì entro 25/5" - Il governo intende "rispettare i tempi del dibattito parlamentare sulla riforma ma invita tutti a collaborare, affinché l'impegno del governo di arrivare alla prima lettura entro 25 maggio possa essere realizzata", ha spiegato il ministro.
"Testo migliorabile ma mantenere impostazione" - "Conto anche sulla collaborazione, il confronto e il dibattito, per poter migliorare il testo laddove è possibile ma mantenendo fede alla sua impostazione. L'elemento imprescindibile è che non ci sia l'elezione diretta". Per il governo dopo tanti anni questa è una occasione unica di cambiamento non solo del Senato ma anche del rapporto tra Stato, Regioni e Autonomie. Rispetteremo il ruolo dei gruppi e dei singoli senatori - ha aggiunto - ma ribadendo che ad avviso del governo c'è la necessità di una accelerazione per rispondere alla richiesta di un cambiamento vero".
"Stop delegati Regioni per elezione Colle" - Con la riforma costituzionale proposta dal governo, il presidente della Repubblica verrà eletto dai deputati e dai senatori, ma non più dai delegati regionali, dato che il futuro Senato rappresenterà le Regioni stesse, ha poi ricordato Boschi.