Elena Ferrara, prima firmataria del testo: "Responsabilizzeremo i ragazzini con formazione, prevenzione e misure concrete per combattere il fenomeno"
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L'Aula del Senato approva all'unanimità il ddl contro il cyberbullismo. Ora il provvedimento passa all'esame della Camera. "Si è scelto di intervenire su questo tema nella prospettiva della tutela dei minori, colmando un vuoto legislativo e puntando sull'educazione", ha affermato la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli.
Un fenomeno, quello del cyberbullismo, diventato sempre più grave e più diffuso tra ragazzini e adolescenti, come ha sottolineato nella sua dichiarazine di voto la senatrice Pd Elena Ferrara, prima firmataria del ddl. "La percezione del fenomeno del cyberbullismo - ha detto - è cresciuta nel tempo, a fronte dei tanti episodi, talvolta tragici, di cui hanno dato notizia i media. Così è cresciuta, tra i tanti soggetti coinvolti, la consapevolezza della necessità di norme a tutela della dignità e dei diritti dei minori in rete. Come Pd siamo partiti dalle tante storie tragiche per arrivare a norme importanti che abbiamo condiviso con le altre forze politiche, di maggioranza e di minoranza, dimostrando che la politica sa assumersi le proprie responsabilità".
E ha aggiunto: "Nel disegno di legge abbiamo puntato su formazione, prevenzione e misure concrete: si introduce la procedura di ammonimento, come avviene per lo stalking, al fine di responsabilizzare i minori ultraquattordicenni che si sono resi responsabili di condotte riconducibili a fattispecie di reato; si conferisce un marchio di qualità alle aziende che adottano configurazioni child friendly per i dispositivi e le piattaforme, e collaborano con i provider in maniera costruttiva anche mediante codici di autoregolamentazione; i minori ultraquattordicenni potranno richiedere direttamente la cancellazione di materiale lesivo e in caso di mancato accoglimento si prevede il ricorso all'intervento dell'Autorità Garante della Privacy".
"Abbiamo poi voluto sottolineare il principio di cittadinanza digitale, senza il quale il senso di libertà che ci regala Internet sarebbe privo di coscienza e responsabilità. Per questo la legge istituisce un tavolo interministeriale, per mettere in sinergia istituzioni, associazioni, genitori e studenti e aziende del settore new media, forte anche della competenza della Polizia Postale. Vogliamo aiutare i ragazzi a capire che Internet è luogo di umanità, prima ancora che comunità".